A Roma quando si possono accendere i termosifoni? Date, orari, multe e informazioni utili
Roma si prepara all’arrivo del freddo e, puntuale come ogni anno, torna la stessa domanda: quando si possono accendere i termosifoni? La risposta non è solo questione di comfort, ma di legge. Perché accendere i riscaldamenti troppo presto, nella Capitale, può costare caro: fino a 3.000 euro di multa.
Dietro una decisione apparentemente banale si nasconde una regolamentazione complessa, che intreccia esigenze ambientali, politiche energetiche e lotta agli sprechi.
Le regole ufficiali del Comune di Roma: date e orari
Per la stagione invernale 2024-2025, Roma — inserita nella zona climatica D — potrà accendere gli impianti dal 1° novembre 2025 al 15 aprile 2026.
In questo periodo, i termosifoni potranno funzionare per un massimo di 11 ore al giorno, nella fascia oraria compresa tra le 5 e le 23.
Le sedi dell’amministrazione capitolina avranno un limite più restrittivo: 10 ore giornaliere.
Oltre a ciò, è previsto un taglio alle temperature:
19°C (+2°C di tolleranza) per case, uffici e negozi;
17°C (+2°C di tolleranza) per capannoni, fabbriche e attività produttive.
Numeri che non lasciano spazio a interpretazioni: chi li supera, infrange la legge.
Le eccezioni: dove il calore non si spegne mai
Le regole, però, non valgono per tutti. Le strutture sanitarie, le case di riposo, gli asili nido, le scuole materne, le piscine e le saune possono accendere i termosifoni liberamente, senza vincoli di orario o di periodo. Una deroga dettata dal buonsenso e dalle necessità: i soggetti più fragili non possono certo restare al freddo. Stesso discorso per le sedi diplomatiche e per gli edifici alimentati da fonti rinnovabili: chi produce calore in modo pulito è libero di regolare autonomamente la temperatura.
La stretta sui furbetti del termosifone
Chi decide di ignorare le regole e anticipare l’accensione rischia grosso. Le sanzioni previste vanno da 500 a 3.000 euro, e non si tratta di una formalità. Negli ultimi anni, infatti, i controlli della Polizia Locale e delle aziende energetiche si sono moltiplicati. L’obiettivo è chiaro: ridurre i consumi di gas e contenere le emissioni di CO₂. Ogni ora in più di riscaldamento significa non solo bollette più salate, ma anche un impatto diretto sull’ambiente. La legge, insomma, vuole imporre un equilibrio tra comfort domestico e sostenibilità, costringendo i cittadini a un uso più consapevole dell’energia.
Roma e il paradosso dell’energia
La Capitale vive un paradosso. Da un lato, è una città dal clima relativamente mite, con inverni brevi e piogge intermittenti. Dall’altro, è un colosso energivoro, con migliaia di edifici pubblici, palazzi d’epoca e condomìni poco efficienti. Gran parte del patrimonio edilizio romano — soprattutto nei quartieri storici — non è isolato termicamente e disperde calore a ritmi vertiginosi. Ecco perché il Comune insiste su limiti rigidi: ogni grado in meno significa un risparmio di circa il 6% sui consumi di gas. Una piccola rivoluzione quotidiana, che però richiede la collaborazione dei cittadini.
Efficienza: la chiave per risparmiare davvero
Ma non basta rispettare le date: per ridurre i costi e l’impatto ambientale bisogna partire dalle case.
L’Unione Nazionale Consumatori, in collaborazione con Adnkronos/Labitalia, ha tracciato le mosse giuste per un riscaldamento efficiente. Prima regola: verificare l’isolamento. Pareti fredde, infissi vecchi e tetti non coibentati sono i principali colpevoli delle bollette alte. Poi, controllare gli infissi: senza doppi vetri, il calore scappa in pochi minuti. Fondamentale anche la caldaia a condensazione, che recupera il calore disperso e consente un risparmio fino al 30%. Infine, le valvole termostatiche, ormai obbligatorie nei condomìni: regolano automaticamente la temperatura stanza per stanza, evitando sprechi inutili.
Comfort o sostenibilità? La sfida dell’inverno
La partita che si gioca quest’inverno non riguarda solo Roma, ma l’intero Paese. Il vero nodo non è quando accendere i termosifoni, ma come farlo in modo intelligente. La transizione energetica passa anche da qui: dai piccoli gesti quotidiani, dalle scelte domestiche, dalle abitudini che cambiano.
E in fondo, accendere un termosifone oggi è un atto politico: significa scegliere tra l’abitudine e la responsabilità. L’inverno 2025-2026 dirà se i romani saranno pronti a scaldarsi con più consapevolezza — o se preferiranno continuare a bruciare gas, e futuro, nel nome del comfort.
In sintesi:
Accensione: 1° novembre 2025 – 15 aprile 2026
Ore giornaliere consentite: massimo 11 (5:00–23:00)
Temperature: 19°C per case e uffici, 17°C per attività produttive
Multe: da 500 a 3.000 euro per chi anticipa. Eccezioni: ospedali, case di riposo, scuole, piscine, strutture con fonti rinnovabili.