A Roma si muore in povertà e in solitudine, ma Raggi e Zingaretti sono lontani anni luce

raggi zingaretti

Raggi e Zingaretti sono una coppia, per certi versi, perfettamente assortita. Da una parte c’è Virgina che pianta gli alberelli di Natale e fa le foto col panettone. Poco distante, c’è Nicola che pensa ai rimpasti e alle correnti di partito, peggio di un vecchio democristiano. Dalla parte opposta ci sono loro. I poveri romani. Poveri in tutti i sensi.

Sindaca di Roma e presidente della Regione Lazio sembrano infatti lontani anni luce dalla drammatica evidenza di questi giorni. Nei resoconti giornalistici, appaiono su un altro pianeta rispetto ai romani. Come Boldi e De Sica nell’ultimo film: vivono il loro Natale su Marte. Eppure, basterebbe leggere le cronache cittadine per avvertire l’angosciante urgenza della situazione.

Ieri, a Roma, la polizia ha ritrovato (dopo quindici giorni dalla morte) una coppia di coniugi. Nell’appartamento alla Cecchignola sono morti in solitudine, in una situazione estrema di disagio. Nessuno si era interessato a loro, sebbene i servizi sociali stessero seguendo i loro figli. Eppure, la loro condizione di precarietà (umana e sociale) era un dato di interesse pubblico. Una notizia che non va letta come arida cronaca nera. Perché va abbinata con un’altra emergenza, colpevolemente trascurata da molti giornali e telegiornali.

Il Vescovo attacca i politici: a Raggi e Zingaretti fischiano le orecchie

Parliamo dell’appello di monsignor Gianpiero Palmieri, il giovane e coraggioso vescovo romano che ha denunciato con parole durissime la “latitanza” dei politici sulla situazione esplosiva della Capitale. Monsignor Palmieri, che è il vicegerente, in pratica il numero tre della Diocesi di Roma dopo il Papa e il cardinale vicario, ha presentato i dati della Caritas sulla povertà a Roma. E ha fatto parlare i numeri.

Numeri allarmanti, che chiamano direttamente in causa gli amministratori locali e nazionali. A Roma, un povero su due è italiano. Uno su due tra chi si mette in fila per un pasto caldo, per un giaciglio o semplicemente un pacco di pasta per i suoi figli, parla romano. È un elettore romano che ha votato alle Politiche, alle Regionali e alle Comunali. Ha votato anche chi oggi sta in giro per la città a piantare alberelli o a inauguare cestini della spazzatura. Ha votato anche chi sta spendendosi, oggi, in inciuci di Palazzo per una poltrona in più. Ha votato quegli stessi maldestri amministratori della cosa pubblica, a Roma e nel Lazio. Poveri romani. Ma Raggi e Zingaretti, come Boldi e De Sica, trascorrono la loro Vacanza su Marte. Peccato che con loro non ci sia niente da ridere.