A Roma si vive sempre peggio. E la Capitale sprofonda al 32 esimo posto

Qualità della vita in picchiata a Roma. Con la Capitale d’Italia che sprofonda dal 18 esimo al 32 esimo posto, perdendo ben 14 posizioni. In una ideale classifica delle città dove si vive peggio. E dove minori sono le opportunità di lavoro e di ripresa economica. Gran parte del crollo degli indicatori secondo il reportage fatto dal Sole 24 ore e ripreso dal Corriere della Sera sarebbe legato al covid, che ovviamente ha colpito molto di più le città d’arte e di cultura. Con il turismo che rappresentava numeri a doppia cifra in termini di Pil. E che adesso è sostanzialmente azzerato. Infatti in sofferenza sono anche altri centri noti in tutto il mondo, come Firenze e Venezia. Ma non mancano città in controtendenza, e qui il caso più eclatante è forse quello di Bologna. Che si piazza al primo posto. Seguita da Bolzano e da Trento. Ritornando a Roma, il crollo è davvero preoccupante. Perché non riguarda solo la voce ambiente e servizi, dove ovviamente le cose vanno malissimo. Ma anche vecchi cavalli di battaglia come la cultura. Attenzione, non si tratta solo dei musei chiusi. Perché ad esempio la città eterna è solo al 68 esimo posto per il consumo di quotidiani. Mentre è molto più in alto, al 28 esimo per l’uso di antidepressivi. Insomma un quadro a tinte fosche, che certamente i cinque anni di amministrazione Raggi non hanno contribuito a migliorare.

Roma, buco nero per ambiente servizi e trasporti. Ma attenzione, anche la cultura per la prima volta arretra

Ed ecco le principali voci rispetto alle quali Roma è scivolata indietro nell’ultimo anno. Anzi, è in pratica sprofondata. Come riportano il Sole 24 ore e il Corriere della Sera. Per la categoria «ambiente e servizi» la Capitale indietreggia dal 19° posto dello scorso anno al 32°. A determinare la retrocessione sono in gran parte fattori legati all’ecosistema urbano (92°posto), all’indice di rischio climatico (107° posto) e alla scarsa capacità di attrarre risorse per la prevenzione del dissesto idrogeologico e il risanamento ambientale (la Capitale è 77ª per l’accesso a Fondi europei 2014-2020). Notevole lo scarto peggiorativo anche alla voce «cultura» (dal 7° al 28° posto). Tra i molteplici elementi presi in considerazione le performance più negative si registrano negli eventi sportivi (94° posto), nell’impatto del Covid sulla sportività (88° posto), nella partecipazione elettorale (77° posto) e nell’indice di lettura dei quotidiani (63° posto). La forbice più macroscopica, fotografia di quanto l’epidemia abbia minato equilibri già fragili, si segnala nell’ambito della «demografia e società», dove lo scivolamento verso il basso, dalla 17ª al 59ª posizione, è significativo.

Roma sprofonda nella classifica europea. Anche la Commissione boccia trasporti e decoro

Sale il tasso di mortalità e aumenta l’uso di psicofarmaci

Roma è ottava per tasso di mortalità (media di 5.26 per 10mila abitanti), 48ª per casi di Covid-19, 28ª per consumo di farmaci per la depressione, 20ª per indice di vecchiaia. Per quanto riguarda invece l’assistenza sanitaria, è 84ª per numero di infermieri (284.7 ogni 100mila abitanti), 44ª per medici di medicina generale (quasi un professionista attivo ogni 1.000 abitanti). La classifica segna un punto in meno (dal 7° all’8°) anche nel settore «affari e lavoro» che ritrae un’immagine in chiaroscuro: da una parte la città è quinta per la copertura di edifici con la banda larga, ottava per le imprese straniere, decima per le imprese in rete; dall’altra è 66ª per le startup innovative, 87ª per la quota di export sul Pil, 55ª per il tasso di occupazione.

Insomma, la fotografia di un’Urbe vecchia e immobile. Che speriamo di poter cancellare al più presto con una diversa amministrazione. E con un 2011 francamente migliore dell’anno orribile appena passato.

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_dicembre_15/dorso-roma-pag-2-3-aprecorriere-web-roma-0647ca44-3e3c-11eb-9065-1ec87c08befd.shtml