“A tu per tu con l’assessora”, aumenti e stipendio d’oro in Campidoglio: 61 mila euro l’anno per il collaboratore di Monica Lucarelli

Monica Lucarelli

Uno stipendio che sale a 61 mila euro lordi l’anno, poco meno di 4 mila euro netti al mese per 13 mensilità. Un aumento di 13.952 euro l’anno lordi. Quindi circa 813 euro in più al mese, in pratica quello che potrebbe essere lo stipendio di un giovane appena diplomato, o peggio appena laureato. O di tanti disperati che non trovano di meglio. A beneficiare dell’aumento, concesso con deliberata datata 8 maggio dalla Giunta Capitolina, non un assessore o un sindaco, ma un membro dello staff del Comune di Roma. Per l’esattezza, dell’assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli.

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L’aumento: i motivi

Ma andiamo a vedere chi ha premiato l’assessora. Nella delibera si parla “alla luce delle importanti esperienze svolte” della persona a cui va l’aumento, delle “competenze acquisite, giuste curricolari”. Quindi, secondo la Lucarelli e la Giunta Gualtieri (assente al momento del voto) è necessario “procedere all’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro a tempo pieno e determinato”, per il “necessario supporto nelle attività di indirizzo politico, con particolare riferimento allo Sviluppo Economico”.

Ci viene da domandare: ma per cosa era stato assunto, prima, questo signore, se adesso necessita dell’aumento per svolgere queste funzioni? Nel documento si legge che l’aumento è giustificato dalla “necessità di rafforzare la struttura”. Certo, sulla carta è tutto legittimo: si cita l’articolo 90 del Tuel, si menziona il Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi, si rispetta la procedura. Ma viene da chiedersi: rafforzare per fare cosa, esattamente? Portare il video dell’assessora da 77 a 78 visualizzazioni? Raddoppiare i “mi piace” su Facebook da 3 a 6?

Intanto, mentre i cittadini fanno la fila per una visita specialistica e le piccole imprese romane chiedono aiuto concreto, il Campidoglio trova il tempo (e i fondi) per premiare uno staff con zero impatto pubblicozero trasparenzazero spiegazioni.

Il flop di “A tu per tu con l’assessora”

Ma andiamo a vedere qualcosa che salta agli occhi di tutti. I numeri. Quelli dei risultati. In un mondo in cui tutti – a partire dal sindaco Roberto Gualtieri, sempre in prima linea quando si tratta di social, tra dirette Facebook, Instagram e video su TikTok – valutano il successo anche dai like ricevuti, ecco che il gradimento dell’assessora Monica Lucarelli non è certo al massimo. Anzi…

Su Facebook l’assessora conta solo 1.339 follower. Con questi, l’anno scorso – essendo entrata in Giunta con le stellette del guru delle nuove tecnologie e tante idee per rivoluzionare la comunicazione – aveva lanciato il format social “A tu per tu con l’assessora”. Parlare di flop è incontestabile. Al suo avvio, la trasmissione ha prodotto 11 like totali (3 il primo giorno, 5 il secondo e 3 il terzo), con un picco di 5 utenti collegati a seguire la diretta.

E ora, dopo poco più di 8 mesi, questi i risultati finali: su YouTube, dove i video ufficiale del format sono stati caricati (e dove vengono conteggiate tutte le visualizzazioni), risultano solo 77 visualizzazioni della prima puntata, quella più vista, con appena 68 iscrizioni nel canale e un solo pollice in su.

Come gradimento va un po’ meglio su LinkedIn: qui sono 4 i like. Su Facebook, nel profilo dell’assessora, seguito da 1.339 follower, invece la situazione non è rosea: ogni “puntata” del format colleziona da 1 a massimo 3 like. E il 20 settembre, come previsto, quello che pare un esperimento riuscito non troppo bene si chiude. Ma sono solo 3 i “mi piace” anche quando la Lucarelli parla della “Roma Future Week”. Non va meglio per gli altri post, con unica eccezione di quello che parla delle donne, del 15 aprile, che colleziona ben 26 like. Molto lontani, però, dai 1119 like collezionati dall’ultimo post del sindaco.

Aumenti “emergenti” e premiazioni silenziose

L’ironia sta tutta qui: mentre la Casa delle tecnologie emergenti (quella del format fallito e della “Roma Future Week”) ha collezionato flop a raffica, non a tutti è andata male. E vengono ancora una volta dati aumenti con soldi pubblici, ovviamente, perché qui non si tratta di bonus aziendali o premi a performance: si parla di risorse del Comune di Roma.

Così, mentre si parla di tagli, razionalizzazioni e spending review, c’è chi si gode il proprio piccolo “miracolo capitolino”. E poco importa se il format social dell’assessora ha prodotto più commenti ironici che interazioni vere, più cringe che visualizzazioni.