A Villa Pamphili nuove lacrime per gli immigrati…

Lacrime immigrati

Non c’è spazio per nessun italiano che abbia da rappresentare la tragedia che vivono milioni di nostri connazionali, ma a Villa Pamphili Conte ha avuto modo – chissà se versando pure lui lacrime alla Bellanova – per occuparsi di immigrati.

Beccandosi anche un rimbrotto. “Servono atti concreti, non parole”. Lo ha detto al premier Aboubakar Soumahoro, l’attivista sindacale che è stato a colloquio per circa 20 minuti con il presidente del Consiglio.

Lacrime per gli immigrati

Il sindacalista, questa mattina si era incatenato fuori la villa, dove si stanno svolgendo gli Stati Generali, nel parco di Villa Pamphili, poi è stato ricevuto dal premier, e dai ministri Gualtieri e Catalfo.

Secondo quanto reso noto dalle Sardine, che erano in villa con Soumahoro “il confronto è stato a tutto campo”. Conte avrebbe assicurato che il tema dei diritti dei migranti e dei lavoratori sta a cuore al governo, con il sindacalista di origini ivoriane che ha chiesto di intervenire per risolvere i problemi dei migranti in Italia.

Ormai si sta perdendo ogni senso del pudore. Proteste strombazzate prima via social e poi pure l’incontro in una sede che è stata raccontata in questi giorni come una specie di luogo della resurrezione. Solo chiacchiere, ma non per tutti. Con tanto di applausi dalla pagina ufficiale del Pd si Facebook…

Riceverà pure i romani?

Resteranno in attesa partite Iva e tutti quelli che ancora attendono di incassare la miseria di 600 euro o la cassa integrazione. Prima vengono gli immigrati per il premier Conte e il suo governo. Con tanto di ricevimento ufficiale presso quella che è diventata la residenza di corte.

Se il capo del governo fissa l’orario per i romani, non ha idea quanti possiamo portargliene ad incatenarsi davanti al luogo che ha scelto per la sua reclusione dorata di dieci giorni mentre l’Italia si arrovella per sbarcare il lunario. Siamo veramente alla fiera dell’assurdo.