Acilia Sud-Dragona, associazioni e comitato pendolari scrivono al Comune contro il progetto del nuovo parcheggio

Il progetto del nuovo parcheggio “P2” a servizio della futura stazione Metromare Acilia Sud – Dragona continua a sollevare perplessità tra associazioni ambientaliste e cittadini del territorio. A prendere posizione sono WWF Litorale Laziale, Legambiente Litorale Romano, Italia Nostra Roma e il Comitato Pendolari Roma-Ostia, che hanno indirizzato una lettera all’assessora Ornella Segnalini e al presidente del X Municipio di Roma Capitale, Mario Falconi, chiedendo un confronto aperto con le istituzioni. Le realtà firmatarie riconoscono l’attenzione mostrata dalle amministrazioni verso la tutela delle alberature, ma ritengono che il progetto presenti ancora gravi criticità che rischiano di compromettere la sostenibilità dell’intervento.
Alberi a rischio e patrimonio verde compromesso
Il primo nodo riguarda l’eliminazione di circa 75 alberi di età compresa tra i 45 e i 55 anni. Un vero e proprio boschetto urbano che, secondo le associazioni, non potrebbe essere salvaguardato attraverso il trapianto: “L’apparato radicale è troppo sviluppato, la sopravvivenza in un’altra sede non è garantita. Si rischia la perdita definitiva di un patrimonio naturale consolidato”.

Viabilità e disagi per i residenti
Altro punto critico riguarda i lavori stradali previsti su via Bepi Romagnoni, che verrebbe chiusa per un periodo compreso tra i 18 e i 24 mesi. Una prospettiva che desta forte preoccupazione tra i residenti, già alle prese con una mobilità complessa e con collegamenti non sempre efficienti verso il resto della Capitale.
Mancano sovrappassi e percorsi ciclabili
Il parcheggio, spiegano le associazioni, risulta inoltre incompleto senza il sovrappasso pedonale e ciclabile di collegamento con l’abitato di Dragona, già previsto dal Piano di Recupero Urbano. Un’opera che avrebbe potuto ridurre il fabbisogno di posti auto, favorendo invece l’uso della mobilità dolce e integrandosi con l’asse ciclabile Fiera–Mare, inserito nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Roma e della Città Metropolitana.
L’alternativa dell’ex deposito ATAC
Le associazioni ricordano anche che esisteva un’alternativa più funzionale, la realizzazione di un parcheggio di scambio nell’area dell’ex deposito ATAC, già riacquistata dal Comune di Roma e indicata come strategica dallo stesso Consiglio del Municipio X con una delibera del 2022. Nonostante ciò, la proposta non è stata presa in considerazione dalle istituzioni.
Rischio isola di calore
Infine, c’è la questione ambientale legata al rischio di creare una vera e propria isola di calore. Un’area di sosta con quasi 200 posti auto, spiegano le associazioni, senza un’adeguata copertura arborea, potrebbe innalzare sensibilmente le temperature locali. Le nuove piantumazioni richiederebbero almeno 25 anni per raggiungere una dimensione utile a mitigare il fenomeno.
La richiesta al Comune e al Municipio
Di fronte a queste criticità, WWF, Legambiente, Italia Nostra e Comitato pendolari chiedono l’apertura di un tavolo di confronto con Comune e Municipio X. L’obiettivo è valutare possibili varianti progettuali che consentano di salvaguardare le alberature e trovare un equilibrio tra la necessità di nuove infrastrutture e la tutela del patrimonio ambientale. “Il territorio ha bisogno di servizi e collegamenti moderni -sottolineano – ma non a scapito della qualità della vita e della natura che ancora resiste in quest’area”.