Ad Ostia tour del sindaco tra gli ombrelloni: “Demoliremo Anema e Core” ma gli attivisti civici lo contestano

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Un pomeriggio d’estate sul litorale romano si trasforma in un palcoscenico politico e civico, tra sopralluoghi istituzionali, promesse di legalità e contestazioni pacifiche. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato dall’assessore al Patrimonio Tobia Zevi, ha visitato oggi tre delle spiagge libere attrezzate del litorale di Ostia: L’Amanusa, SPQR e l’ex stabilimento Anema e Core, quest’ultimo confiscato e oggi simbolo di una sfida ancora aperta.

Il tour, iniziato nel primo pomeriggio, si è svolto tra elogi alla nuova gestione pubblica, annunci di demolizioni imminenti e la presenza di attivisti civici e opposizione municipale, pronti a far sentire la propria voce sullo stato reale delle spiagge e sull’effettiva qualità del servizio offerto.

“L’ex Anema e Core verrà abbattuto”

Il punto più simbolico del tour è stato l’ex stabilimento Anema e Core, un bene confiscato, oggi inaccessibile e segnato da numerosi abusi edilizi, che ne hanno impedito la messa a bando. Gualtieri, però, è stato chiaro: “Lo demoliremo. Demoliremo tutti gli abusi edilizi, rimuoveremo le macerie e lo apriremo come stabilimento pubblico gestito da Roma Capitale”.

Un annuncio che rientra nella strategia del Campidoglio di trasformare Ostia in un modello di gestione trasparente e legalità, attraverso concessioni pubbliche e gare aperte. “Dove ci sono irregolarità la Finanza interviene e chiude, noi invece vogliamo aprire stabilimenti legali, frutto di gare trasparenti, senza abusi edilizi”, ha dichiarato il sindaco.

“Spiagge libere non all’altezza, vogliamo più qualità”

Ad accogliere Gualtieri e Zevi, davanti all’ex Anema e Core, c’erano anche i volti dell’opposizione locale e dell’attivismo civico: il consigliere Alessandro Aguzzetti e gli attivisti Mauro Delicato e Simone Carabella, noti per il loro impegno sul territorio. La loro è stata una protesta pacifica, ma carica di contenuti: la qualità dei servizi offerti nelle spiagge libere attrezzate è ritenuta ancora insufficiente, soprattutto in piena stagione estiva.

“I cittadini chiedono spazi accessibili ma anche ben gestiti, sicuri e puliti – ha dichiarato Aguzzetti – e non semplici slogan o promesse future. Le spiagge pubbliche devono essere degne della Capitale d’Italia, non soluzioni tampone”.

Gualtieri: “Legalità, mare pulito e accessibile a tutti”

Nonostante le contestazioni, Gualtieri ha ribadito con forza il cambio di passo in corso: “Le spiagge libere attrezzate sono sicure, presidiate e rappresentano un modello accessibile a tutti i cittadini. Chi non può permettersi uno stabilimento privato ha oggi l’opportunità di godere del mare in modo gratuito, legale e dignitoso”.

Il primo cittadino ha anche ricordato che “il mare di Ostia è oggi tra i più puliti d’Italia” e ha illustrato i progetti futuri: dalla realizzazione del Parco delle Dune, in collaborazione con la Regione Lazio e finanziato con fondi europei, alla riqualificazione naturalistica dell’intero litorale, con interventi strutturali previsti a partire dal 2026.

“Il mare di Ostia, purtroppo, non è in sicurezza – hanno gridato gli attivisti di Giustizia X Ostia – Quella di oggi ci è sembrata una passarella, la speranza e che ci sia un riscontro di agenti a controllare il mare di Ostia. Ad oggi ci troviamo con lidi chiusi e sequestrati con una mare umana di delinquenti che continuano a spacciare e fare furti”.

Una Ostia che vuole “voltare pagina”, ma non senza frizioni

L’obiettivo dichiarato del Campidoglio è quello di voltare pagina dopo decenni di abusivismo, mala gestione e criminalità organizzata sul litorale romano. “Il mare deve tornare ad essere di tutti, non una riserva per pochi privilegiati”, ha sottolineato ancora Gualtieri.

Tuttavia, la presenza degli attivisti e delle voci critiche dimostra che la strada verso una davvero inclusiva e ben gestita è ancora lunga. La qualità dei servizi, la manutenzione delle spiagge, l’accessibilità per disabili e anziani, sono solo alcuni dei punti ancora oggetto di dibattito.

Masi (FDI): “Passerella inutile per coprire la brutta figura fatta in Assemblea”

Dopo la brutta figura rimediata durante il Consiglio Straordinario in Aula Giulio Cesare, dove il Sindaco si è limitato a leggere un lunghissimo intervento scritto, totalmente scollegato dalla realtà vissuta dai cittadini, oggi assistiamo all’ennesima passerella sul Litorale – dichiara Mariacristina Masi, Consigliera di Fratelli d’Italia in Assemblea Capitolina. Un’operazione di facciata organizzata dal PD per provare a raccontare che tutto va bene, che le spiagge libere sono perfettamente curate, e che la situazione è sotto controllo. La verità è sotto gli occhi di tutti: siamo al limite del paradosso. Mentre Ostia vive ancora gravi criticità – dalla gestione delle spiagge alla mancanza di una reale programmazione – si tenta goffamente di mettere una toppa a due anni di totale inerzia.” “Attendiamo ora di leggere il famoso atto di Giunta che dovrebbe istituire l’Ufficio di Scopo: solo allora potremo giudicare se davvero è stato fatto un passo avanti o se, ancora una volta, si è partorito il solito topolino – aggiunge Masi – Ci auguriamo che il prossimo anno questa improvvisa frenesia di occuparsi del mare di Roma non arrivi a fine luglio, sotto la spinta dell’opposizione e di un’Assemblea Straordinaria, ma che si cominci finalmente a lavorare fin da gennaio, come sarebbe doveroso. I cittadini di Ostia non meritano passerelle, ma soluzioni concrete e tempestive. Consigliamo agli esponenti della maggioranza di trascorrere almeno una giornata ai cancelli, per toccare con mano la realtà che tanti cittadini vivono ogni giorno”.

Carpano (FI): ridicola comparsata di Gualtieri, cittadini non sono stupidi

“È una ridicola comparsata di Gualtieri, i cittadini di Ostia non sono stupidi”, così Francesco Carpano di FI in Campidoglio. “Vada a fare le sue passerelle ai cancelli di Castel Porziano dove ci si fa il bagno a proprio rischio e pericolo perché non ci sono bagnini, dove vengono rotti i finestrini delle auto perché non c’è il servizio di sicurezza, dove non si può andare in bagno perché le strutture sono chiuse o comprare dell’acqua ai punti ristoro sbarrati”, aggiunge. “Il Partito Democratico si è accorto di essere in difficoltà tra i cittadini di Ostia e prova a recuperare consenso con delle comparsate sul territorio, ma i cittadini non sono stupidi, sanno riconoscere un’amministrazione attentq ai servizi e alle esigenze di un territorio da un Sindaco che non bada a Ostia da anni. Lo testimoniano le strade con le buche, i marciapiedi divelti, il verde secco e il lungomare spento. Del resto il PD ha l’arroganza di pensare che Ostia si governi meglio dal Campidoglio a 28 chilometri di distanza piuttosto che da Ostia stessa, ma si sbaglia. Serve avvicinare chi decide dei servizi a chi ne fruisce, si chiama decentramento ed è garanzia di buon governo, basta fare il confronto con Fiumicino”, conclude.

Un’estate di transizione tra promesse e richieste di concretezza

Quella del 2025 sarà probabilmente ricordata come un’estate di transizione per Ostia. Da un lato, il Campidoglio prova a rilanciare il litorale con stabilimenti pubblici legali e trasparenti; dall’altro, cresce il malcontento per una gestione ancora percepita come inefficace e troppo lenta. La sfida sarà mantenere le promesse fatte oggi sul campo, in modo da arrivare all’estate 2026 con più fatti e meno parole, offrendo finalmente ai romani un litorale all’altezza del suo potenziale.