Addio a Elsa Sabatini, guerriera che non cadde mai: colonna del nostro mondo

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Addio a Elsa Sabatini, protagonista delle battaglie politiche romane degli anni Settanta e Ottanta. Ma Elsa fu molto più di questo: fu moglie, madre e donna esemplare in tutti i sensi. Era la amatissima moglie di Sergio, scomparso pochi anni fa, esponente di Ordine Nuovo, vicinissimo a Rauti, con il quale rientrò nel 1969 nel Msi dopo l’appello di Almirante all’unità. Ed era la madre di Stefano, Alessandra e Gloria, nostra collega al Secolo d’Italia. Ho avuto l’onore di conoscere Elsa e posso dire che è sempre stata una grandissima combattente, non si diede mai per vinta.

Elsa non si diede mai per vinta in tutta la vita

Non si diede per vinta neanche quando le capitò la peggiore delle tragedie che possano capitare a di genitori: la perdita di un figlio. Stefano morì in un incidente stradale il 18 maggio del 1975, in pieni anni di piombo. Era anche lui un coraggioso attivista dl Fronte della Gioventù. Da allora, ogni 18 maggio, Elsa è andata alla messa per Stefano  poi alla cena con i “suoi” ragazzi, i ragazzi del Virgilio, dove Stefano andava. L’ultima c’è stata il 18 maggio scorso. Ma anche da questa tragedia Elsa e Sergio si erano faticosamente risollevati.

Quella dei Sabatini era una famiglia militante

La Sabatini era una famiglia militante a Roma, come la Rauti, la Perina, la Andriani e qualche altra. Nel senso che tutti i membri della famiglia erano volontariamente ed entusiasticamente attivisti del Msi. Natali, Capodanni, vacanze estive (preferibilmente in montagna), tutto si faceva insieme, oltre naturalmente l’attività politica della sezione. Elsa fu tra quelli che si recarono immediatamente a piazza Risorgimento dopo l’assassinio di Mantakas, tornandone a casa sconvolta. Ma non indietrggiò mai. Ebbe anche cariche di responsabilità all’interno della storica sezione Prati, dove erano tutti iscritti.

I suoi ragazzi non l’avevano mai dimenticata

Negli ultimi anni aveva dei problemi di salute, e posso testimoniare il sincero affetto e abnegazione della mia collega e amica Gloria che ogni giorno andava da lei, abitava in via Aurelia dove qualche volta anch’io andai a trovarla, e le telefonate continue con lei per informarsi della sua salute. Lo stesso la sorella grande Alessandra, anche lei militante del Msi. Ma a trovarla andavano spesso anche i “vecchi” della sezione Prati, i suoi ragazzi, tra i quali mi piace ricordare l’amico Giacomo De Santis, scomparso pochi mesi fa, che una volta mi accompagnò da lei.

Testimone dei nostri tempi

Ma Elsa ebbe anche delle grandi gioie dalla vita: un marito d’oro, le figlie di Alessandra, i figli di Gloria, che le stettero vicine sempre e che lei adorava, trascorrendo molto tempo con loro. Anche Fabio, il marito di Gloria, le era attaccatissimo, dimostrando sempre per lei un affetto filiale. Elsa fu davvero una testimone incrollabile dei nostri tempi, che pur avendo attraversato una temperie umana e politica, ebbe sempre il sorriso sulle labbra e la volontà di aiutare gli altri. Così la ricordo. Addio Elsa, grande guerriera. Ci rivedremo un giorno.