Addio a Paolo Portoghesi: è stato il maestro dell’architettura postmoderna

Paolo Portoghesi

“Addio a Paolo Portoghesi”, si legge sul profilo Facebook dell’Ordine degli architetti di Roma. E’ infatti morto a 92 anni nella sua casa di Calcata, in provincia di Viterbo, l’architetto Paolo Portoghesi. Tra le sue opere, solo per restare alla Capitale, si ricordano “Casa Papanice” nel quartiere Prati del 1966, la Moschea del 1974 e la risistemazione di Piazza San Silvestro 

“Perdere un professionista come Paolo Portoghesi non rappresenta solo un lutto ma una perdita per tutta la nazione. Le sue opere rimangono però a ricordarci il suo estro e la sua capacità di incastonare la bellezza della nostra Italia. Anche la città da cui provengo, Latina, è stata arricchita dal suo genio, che ha portato alla realizzazione della ‘Passeggiata a Mare’ che ha unito estetica e funzionalità, rendendo ancor più attraente la nostra costa. Spero che sempre più giovani possano e vogliano prendere esempio da grandi Italiani come l’architetto Portoghesi”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della V Commissione Bilancio.

“Con Paolo Portoghesi l’Italia perde un impareggiabile maestro dell’architettura postmoderna. La sua arte, le sue intuizioni, il suo genio, rimarranno per sempre nel patrimonio di un’arte come l’architettura, vissuta e praticata non solo per creare il bello, ma anche per realizzare opere dalle caratteristiche peculiari e uniche”.

Con queste parole, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo cordoglio per la scomparsa del grande architetto. “Di lui – prosegue Zaia – anche il Veneto conserva un ricordo concreto di una presenza prestigiosa: a cominciare dalla direzione del settore architettura della Biennale di Venezia cui fu chiamato nel 1979, fino alla costruzione del Teatro nel Mondo, che affidò a Aldo Rossi, su una barca ormeggiata nel bacino di San Marco, che poi navigherà fino a Dubrovnik. E poi Treviso, con il Quartiere Latino e Palazzo Bortolan”. “Alla sua famiglia, al mondo dell’arte architettonica e a tutti coloro che l’hanno conosciuto e stimato rivolgo – conclude Zaia – il mio più profondo cordoglio”.