Addio a Salvatore Gionta, capitano del Settebello oro nella pallanuoto alle Olimpiadi di Roma 1960: i funerali a Monteverde

Salvatore Gionta, oro alle Olimpiadi di Roma 1960

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Il mondo dello sport italiano piange la scomparsa di Salvatore Gionta, storico capitano del Settebello, scomparso all’età di 94 anni. Nato a Formia il 22 dicembre 1930, Gionta è stato tra i protagonisti assoluti della pallanuoto italiana, guidando la Nazionale verso uno dei suoi trionfi più importanti: l’oro olimpico conquistato ai Giochi di Roma del 1960. Una vittoria epocale, incisa nella memoria collettiva del Paese e nella storia dello sport mondiale.

I funerali si terranno mercoledì mattina, alle ore 10, nella chiesa “Regina Pacis” di Piazza Rosolino Pilo, nel quartiere Monteverde Vecchio di Roma.

Non solo Olimpiadi di Roma 1960, una carriera costellata di successi, per Salvatore Gionta

Prima dell’indimenticabile trionfo olimpico casalingo, Gionta aveva già raggiunto importanti risultati internazionali. Conquistò infatti il bronzo ai Giochi di Helsinki del 1952 e replicò l’impresa agli Europei di Torino del 1954. In totale, indossò la calottina azzurra in 62 partite ufficiali, dimostrando continuità, talento e un carisma fuori dal comune. Il suo contributo al movimento pallanuotistico fu determinante in un’epoca di crescita e affermazione internazionale per la Nazionale italiana.

Simbolo della Lazio e pilastro del club

Nel panorama dei club, Gionta è stato un simbolo assoluto della Lazio Nuoto, con cui vinse lo scudetto nel 1956. Militò anche nella Libertas Roma e nello Sturla, lasciando ovunque un segno profondo per qualità tecniche e leadership. La sua figura divenne punto di riferimento anche per le nuove generazioni di atleti, contribuendo alla diffusione della cultura sportiva nella Capitale.

L’impegno fuori dalla vasca

Terminata la carriera agonistica, Gionta non si allontanò mai davvero dal mondo dello sport. Tra il 1976 e il 1997 ricoprì importanti incarichi all’interno del CONI, portando il suo spirito organizzativo e la sua visione anche nei ruoli dirigenziali. Fu presidente dell’Associazione Antichi Atleti della S.S. Lazio, custodendo la memoria storica del club e promuovendone i valori sportivi e culturali.

Onorificenze e riconoscimenti

Per il suo impegno nello sport e per il prestigio portato all’Italia, Gionta fu nominato Commendatore della Repubblica. Nel 2015 ricevette dal CONI il Collare d’Oro al merito sportivo, massima onorificenza del panorama sportivo nazionale. Un riconoscimento che ne suggellava l’eccezionale percorso umano e professionale.

Un’eredità che resiste nel tempo

La figura di Salvatore Gionta resterà scolpita nella memoria collettiva non solo per i trofei vinti, ma per l’esempio di disciplina, determinazione e amore per lo sport. La sua storia rappresenta un modello per le nuove generazioni, un esempio luminoso di come si possa essere campioni in acqua e nella vita. A Formia, sua città natale, il ricordo è ancora più sentito: Gionta è stato e resterà un punto di riferimento identitario, simbolo dell’eccellenza sportiva italiana.

Con la sua scomparsa, si chiude una delle pagine più belle dello sport azzurro. Ma il suo nome continuerà a vivere, nei racconti, nelle immagini, nei successi della pallanuoto italiana che oggi, grazie anche a lui, è riconosciuta tra le eccellenze mondiali.