Addio a Vito Molinari, il regista che ha rivoluzionato la Rai e la televisione italiana

Vito Molinari

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Addio a Vito Molinari: il regista leggendario che ha rivoluzionato la Rai è morto all’età di 95 anni. Lo si può definire uno dei padri della Rai. In un’epoca in cui la televisione era ancora un’innovazione, Vito Molinari ha tracciato la rotta per generazioni di artisti e registi. Il 3 gennaio 1954, nel cuore di Milano, all’interno dello studio Tv3 di Corso Sempione, ha infatti diretto il programma inaugurale della Radio Televisione Italiana, segnando l’inizio di un’era. Da quel giorno in poi, il suo ingegno e la sua passione hanno dato vita a oltre 2mila trasmissioni, ridefinendo il concetto di varietà televisivo con programmi come “L’amico del giaguaro”“Un due e tre” e l’indimenticabile edizione di “Canzonissima” del 1962, episodio famoso per aver visto la censura e l’espulsione di Dario Fo e Franca Rame.

Vito Molinari: una vita tra teatro, televisione e innovazione

Nato il 6 novembre 1929 a Sestri Levante, Genova, Molinari ha mostrato fin da giovane una passione sfrenata per la recitazione e la regia, fondando il Centro Universitario Teatrale di Genova. Le sue prime esperienze artistiche, al Circolo Lumen, lo videro impegnato nella scrittura e nella messa in scena del ciclo dei Processi Celebri dell’Antichità. Nel 1953, durante il periodo sperimentale della televisione, fu scelto da Sergio Pugliese, il direttore dei programmi della nascente Rai, per dirigere il primo giorno di trasmissioni ufficiali. Quel programma inaugurale, trasmesso per un’ora, mostrò al pubblico le telecamere in azione e spiegò come le immagini si propagassero nelle città italiane, accompagnato da un brindisi simbolico che sancì l’inizio di una nuova era.

Il varietà della Rai: un’eredità che vive ancora oggi

Con una carriera costellata di successi, Vito Molinari si è affermato come uno dei protagonisti indiscussi del varietà in bianco e nero, affiancando nomi come Eros Macchi, Mario Landi e Antonello Falqui. In studio, i suoi programmi hanno fatto da palcoscenico a comici, soubrette e cantanti, diventando pietre miliari della televisione italiana. Dai grandi successi di “Senza rete” con Alberto Bonucci e Monica Vitti a spettacoli memorabili come “Lui e lei”“Musica alla ribalta”“L’amico del giaguaro” e tanti altri, ogni trasmissione firmata da Molinari ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli italiani.

L’arte di dire storie: dal piccolo schermo al palcoscenico

Non solo televisione: Molinari ha saputo estendere il suo talento anche al teatro. Con oltre quaranta operette al Festival di Trieste e numerose produzioni per gli enti lirici di Palermo, Napoli, Torino, Cagliari e Roma, ha portato in scena musical, commedie e drammi, facendo vivere al pubblico emozioni autentiche. Inoltre, ha diretto più di 500 brevi sceneggiati per “Carosello”, lo storico spazio pubblicitario della Rai che ha fatto da trampolino di lancio a generazioni di creativi.

Testimone della storia televisiva

La carriera di Vito Molinari è stata anche segnata da episodi di censura che hanno messo in luce le contraddizioni e le tensioni dei primi anni della Rai. Episodi come la chiusura improvvisa di “Un due tre” con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, e la controversa edizione di “Canzonissima 1962” con Dario Fo e Franca Rame, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della televisione italiana, dimostrando come l’arte e la libertà di espressione possano scontrarsi con le logiche del potere.

L’eredità di un Commendatore

Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica ItalianaVito Molinari ha lasciato un’eredità che va ben oltre le migliaia di trasmissioni realizzate. Autore di libri in cui ha raccontato la sua lunga esperienza nel mondo televisivo, la sua ultima apparizione pubblica risale al 28 febbraio 2024, quando ha partecipato a “La tv fa 70” su Rai 1, celebrando i settant’anni della Rai. Fissatosi tra la Riviera ligure e Milano, Molinari è stato un innovatore, un narratore e un appassionato protagonista della cultura italiana.

Oggi, a 95 anni, Vito Molinari ci ha lasciato, spegnendosi all’ospedale di Lavagna (Genova). La sua scomparsa segna la fine di un’epoca e il ricordo di un uomo che ha trasformato la televisione in un’arte, capace di unire generazioni e di raccontare le storie più autentiche della nostra società. Il suo lascito rimarrà per sempre nel cuore degli italiani e nella storia della Rai.