Addio al grande inviato di guerra Pino Scaccia, ucciso dal virus

Si è spento all’età di 74 anni il giornalista Pino Scaccia, grande inviato della Rai. “Di sicuro una grande perdita per tutta la professione”, scrive in una nota il direttivo dell’Usigrai, definendo il giornalista “un cronista di razza. Un inviato che ha dato lustro al Tg1, alla Rai, interpretando nella professione i valori del Servizio Pubblico”, e aggiungendo: “A nome delle giornaliste e dei giornalisti della Rai un abbraccio a tutta la famiglia e a chi gli ha voluto bene”. Il nome di Scaccia è legato a tutti i principali eventi internazionali degli ultimi 40 anni: ha seguito come inviato dalla prima Guerra nel Golfo alla fine dell’Unione Sovietica, dal conflitto della ex jugoslavia all’Iraq, l’Afghanistan, la Libia. Scaccia è stato in prima linea anche su temi italiani, dalla mafia al terrorismo.
Pino Scaccia era nato nel 1946
E’ stata una vita da inviato quella che Pino Scaccia aveva iniziato a Roma nel maggio del 1946 e ha concluso oggi, 28 ottobre 2020, sempre nella sua Roma, in un ospedale, stroncato dal Coronavirus. Una vita da inviato la sua che si è intrecciata a tanti passaggi e personaggi chiave del ‘900 e del primo scorcio di questo secolo. Giuseppe Scaccianoce, questo il suo vero nome, è stato uno dei grandi inviati della Rai, del Tg1, e ha messo la sua firma sotto alcuni scoop di rilievo internazionale. Scaccia è stato il primo giornalista a scoprire i resti di Che Guevara in Bolivia, il primo a mostrare immagini segrete dell’Area 51, il primo giornalista occidentale a mettere piede nella centrale nucleare di Chernobyl dopo il disastro del 1986.

E’ stato presente in tutti i teatri caldi
Scaccia ha seguito passaggi importanti della recente storia mondiale, portando gli spettatori italiani sui fronti della prima guerra del Golfo, del conflitto serbo-croato, della rivolta libica. Nel cuore di processi storici come la disgregazione dell’ex Unione Sovietica fino alla crisi in Afghanistan. Al centro realtà drammatiche come il dopoguerra in Iraq, dove è stato l’ultimo compagno di viaggio del collega Enzo Baldoni, rapito nell’agosto 2004 e poi ucciso. Con la stessa passione dedicata agli avvenimenti internazionali Scaccia Si è occupato anche di mafia, terrorismo, sequestri di persona, terremoti e disastri naturali, declinando il suo ruolo di inviato in ogni genere di contesto.
Autore di una quindicina di libri
Caporedattore dei servizi speciali del Tg1, vincitore di numerosi premi fra i quali quello di Cronista dell’anno, il Premio Ilaria Alpi e il Premio Paolo Borsellino. Docente del master di giornalismo radiotelevisivo alla Lumsa di Roma, ha pubblicato 15 libri. A partire da Armir, sulle tracce di un esercito perduto nel 1992 per finire quest’anno con Un inverno mai così freddo come nel 1943. Fra i due titoli libri dedicati a temi quali i sequestri di persona, l’Afghanistan, la rivolta libica, la mafia russa, i narcos.