Adesso i grillini rimpiangono Malagrotta

Sarebbe bello capire a che gioco stanno giocando nell’amministrazione comunale di Roma. Adesso ci sono i nostalgici di Malagrotta. Quelli che hanno chiuso la più grande discarica d’Europa se ne sono pentiti tardivamente. Qualcuno lo aveva fatto notare che ci voleva un’alternativa. Se ne sono accorti anni dopo. Lo ammette uno dei tanti, troppi nominati dalla giunta Raggi.

“Senza Malagrotta Roma in crisi”

“Chi ha chiuso la discarica Malagrotta ha messo in crisi Roma”. Lo ha detto in commissione capitolina Ambiente l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis (nella foto) nel corso di uno scambio di battute sulla chiusura dello storico impianto di smaltimento capitolino con la consigliera del Pd, Ilaria Piccolo, che a sua volta ha ricordato al manager che quella decisione fu obbligata da un’imposizione della Commissione europea.

“L’Europa lo ha detto alla Repubblica Italiana e non alla citta’ di Roma, quindi la decisione avrebbe dovuto prenderla la Presidenza del Consiglio dei ministri. Io sono per tenere aperte le discariche che servono”, ha aggiunto Zaghis.

“Ci vuole la discarica di servizio”

Per l’amministratore unico di Ama “non si puo’ non avere una discarica di servizio ed e’ stata necessaria la scelta dell’amministrazione di indicare un sito- ha continuato Zaghis- Se prima di chiudere la discarica di Malagrotta fosse stato approvato il piano industriale di Ama, ci fosse stato un piano rifiuti aggiornato e un supporto del Governo con uno strumento tipo Sblocca Italia i contribuenti di Roma avrebbero sofferto meno la Tari: dal 2013 a oggi la tariffa di accesso ai tmb di Malagrotta e’ passata da 96 euro a 150″.

Capito? La. colpa è sempre di qualcun altro, stavolta del governo. L’amministrazione Raggi sta a Roma come un turista, pare di capire persino dalle parole del numero uno di Ama. Intanto la città resta sporca. Ah già, in questo caso la colpa è dei cittadini.  Prima o poi qualcuno potrebbe chiedersi a che serve la municipalizzata…