Aggredisce e rapina la compagna 20enne con l’aiuto dell’amico: in casa nascondevano 2 chili di droga
“Aiuto, il mio compagno mi ha aggredita e rapinata”. Sembrava una lite di coppia, ma era ancora più grave. La richiesta di aiuto, arrivata con una telefonata al 112 ieri sera da parte di una ragazza di 20 anni di Nemi, alle porte di Roma, ha fatto immediatamente scattare l’allarme. E i Carabinieri ci hanno messo pochi minuti per capire che dietro quel racconto c’era qualcosa di molto più grande: violenza, certo, ma anche droga, soldi e un piccolo giro criminale gestito da ragazzi poco più che maggiorenni.
L’aggressione alla 20enne e la scoperta della droga
Quando i militari della Compagnia di Velletri arrivano sul posto insieme ai sanitari del 118, trovano la giovane visibilmente scossa. I medici la assistono, mentre i Carabinieri cercano di ricostruire i fatti. La ragazza non ha dubbi: a colpirla sarebbe stato il compagno, con l’aiuto di un amico. L’avrebbero anche rapinata, portandole via effetti personali. La descrizione dei due è precisa. Abbastanza da permettere ai militari di indirizzare subito le ricerche verso Genzano di Roma, pochi chilometri più in là.
È qui, a Genzano, che gli uomini dell’Arma intercettano non solo i due presunti aggressori, ma anche un terzo giovane che viaggia con loro. Hanno tutti tra i 19 e i 21 anni. Le perquisizioni – personali, dell’auto e delle abitazioni – tolgono ogni dubbio. Vengono trovati oltre 2 chili di hashish, divisi in panetti pronti alla vendita, e 33 grammi di cocaina. I militari trovano anche 1.980 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. E naturalmente tutto il materiale per il confezionamento della droga.
Per i due che hanno aggredito e rapinato la ragazza le accuse sono di rapina, lesioni e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il terzo giovane, incastrato dalla quantità di droga rinvenuta, dovrà invece rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio. Tutti e tre, dopo le formalità di rito, sono stati trasferiti alla Casa Circondariale di Velletri, dove sono ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
