Aggressione razzista a Dragona, identificato il 14enne che ha aggredito il viceparroco

È stato identificato uno degli autori dell’aggressione razzista a don Daniele, il viceparroco di Dragona originario della Tanzania. Un 14enne è stato denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Ostia alla Procura dei Minorenni con l’accusa di percosse aggravate dall’odio razziale. Sarebbe lui ad aver colpito con uno schiaffo e insulti razzisti il viceparroco, don Daniele Exùpery, all’interno della parrocchia di Santa Maria Regina dei Martiri.
Dietro di lui, un gruppetto di coetanei ancora in fase di identificazione, che lo avrebbero incitato nel corso dell’aggressione. Una violenza senza senso, che ha spinto il parroco don Daniele a prendere una decisione drastica: da quel giorno, l’oratorio è a numero chiuso e ogni ragazzo dovrà essere registrato con i dati di un genitore. “Devo tutelare i bravi ragazzi“, ha dichiarato il sacerdote, stanco di episodi di bullismo, vandalismo e violenza che da troppo tempo mettono in pericolo la serenità della chiesa.

L’aggressione nel campo sportivo
I fatti, ricostruiti dagli investigatori, raccontano che il giovane ha svolto un ruolo attivo in un’aggressione organizzata da un gruppetto di ragazzi che abitualmente frequentano l’area intorno alla parrocchia di Santa Maria Regina dei Martiri. Con la scusa di recuperare un pallone, i ragazzini hanno cercato di accedere alla canonica. Quando il sacerdote ha gentilmente spiegato che la palla non era presente, il ragazzo ha reagito violentemente: con uno schiaffo e insulti razzisti, ha aggredito il sacerdote, lasciando un segno indelebile di intolleranza e pregiudizio.
La risposta della comunità parrocchiale
L’episodio ha spinto il parroco a prendere misure drastiche. Don Daniele, fermo nel suo intento di proteggere i giovani e garantire il decoro degli spazi della chiesa, ha deciso che l’accesso all’oratorio sarà da ora in poi a numero chiuso. Ogni minorenne dovrà fornire nome, cognome e il recapito telefonico di un genitore per poter accedere. “Devo tutelare i bravi ragazzi“, ha dichiarato con fermezza il sacerdote, annunciando la decisione anche sulla pagina Facebook della parrocchia, dove ha chiarito che non saranno più tollerati atti di bullismo, razzismo, violenza, vandalismo, bestemmie e linguaggio scurrile. Don Daniele si riserva inoltre il diritto di segnalare ogni violazione alle forze dell’ordine, garantendo così una risposta immediata e risolutiva.
Misure già in atto per contrastare la violenza
Questa non è la prima iniziativa adottata da don Daniele per proteggere la sua comunità. Un paio d’anni fa aveva già installato un cancello davanti al sagrato, un’area che spesso diventava rifugio per giovani che bivaccavano durante la notte, lasciando rifiuti e bottiglie vuote. Successivamente, per contrastare gli atti di bullismo, sono state installate telecamere di sicurezza. Eppure gli episodi di violenza hanno continuato a verificarsi: settimane fa, un giovane aveva lanciato una sigaretta elettronica contro una volontaria, rischiando seriamente di colpirla a pochi centimetri da un occhio, e solo l’altro giorno il viceparroco don Exùpery è stato insultato con epiteti razzisti e addirittura schiaffeggiato.