Agricoltura, il freddo anomalo crea gravi danni anche nel Lazio

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Giorni di freddo invernale con un calo delle temperature che ha provocato già evidenti danni all’agricoltura. Le famose “gelate tardive”, temute da sempre dal mondo produttivo, colpiscono infatti proprio le colture in fase di risveglio primaverile. L’Ufficio Studi del Centro Agroalimentare Roma (Car) ha fatto il conto dei danni, rilevando che molte produzioni, anche se vicine al mare, sono state gravemente danneggiate dalla tramontana. Sono soprattutto i trapianti in campo aperto a subire i maggiori disagi.

Agricoltura, previste variazioni sui prezzi

Nel viterbese si è arrestata la campagna degli asparagi, propri in questi giorni soltanto agli inizi. Disagi anche per la frutta (albicocchi, susini, peschi, ecc…) in fase di allegagione e le fragole pronte per essere raccolte. Solo parzialmente l’utilizzo del tessuto non tessuto e di sistemi frangivento sono stati di supporto. “Si tratta – dichiara Fabio Massimo Pallottini, direttore di Car – di eventi non eccezionali, già verificatisi anche in altri anni ma che si possono ripercuotere sull’approvvigionamento del fresco, con conseguente variazione dei prezzi di mercato”.

Comprare sempre merce del territorio

“Quello che più preoccupa i nostri produttori – aggiunge Pallottini – è il fatto che una carenza di prodotto locale e/o nazionale potrebbe essere facilmente sostituita da merce proveniente dal altri Paesi. Il Sistema Car non manca di far sentire il suo supporto e la sua vicinanza, soprattutto insistendo verso i consumatori sulla necessità di acquistare prodotto fresco e freschissimo di provenienza certificata, preferibilmente riconducibile ai nostri territori. In un grande e libero mercato non mancano le alternative. A confermarlo sono proprio i produttori”.

Agricoltura danneggiata moltissimo nel Lazio

Le coltivazioni del Lazio compromesse per oltre il 50% a causa del gelo. Dalle piantagioni di kiwi e vigneti, soprattutto nella provincia di Roma e a Viterbo, dove si registrano i danni maggiori, fino agli asparagi e fragole e ancora mandorli, nocciole e pomodori. Danni che non sono ancora quantificabili. Le temperature sono arrivate anche a 6 gradi sotto lo zero a Montelibretti e Vetralla, fino ai meno 10,5 di Cinelli in provincia di Viterbo. Sono i dati che emergono da un monitoraggio di Coldiretti Lazio sugli effetti dell’ondata di gelo che ha colpito i raccolti.

Ecco le piantagioni più colpite

“In particolare nella Capitale e nella provincia – spiegano da Coldiretti Roma – danneggiate piantagioni di kiwi a Colonna e Velletri, dove ad essere colpiti sono stati anche i vigneti, così come ai Castelli Romani. E poi le orticole ad Ariccia e le zucchine con le patate a Maccarese. Sempre a Maccarese si registrano danni anche alle coltivazioni di melanzane e pomodori e ancora meloni, cocomeri e fragole. Vigneti e orticole compromesse anche a Tivoli e Castel Madama. Piante da frutto danneggiate tra Mentana, Marcellina, Palombara Sabina e Montelibretti”.

Danni anche alle piante ornamentali

Compromesse anche le piante ornamentali che hanno sofferto per le gelate notturne. Le alte temperature dei giorni scorsi avevano favorito il risveglio della vegetazione. Le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni. Oltre a frutta e verdura a rischio a rischio anche la vite e l’ulivo. Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense.