Al Bano: “La protesta degli agricoltori merita Sanremo, ci andrei pure io col trattore…”
Altro che spot che interessano pochi, l’agricoltura merita la ribalta. “Portare la protesta dei trattori a Sanremo 2024 sarebbe un colpo mediatico formidabile. E se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore”. A parlare così, intervistato dall’Adnkronos, è Al Bano che da giorni spende parole di sostegno per la protesta degli agricoltori. “Ma non voglio strumentalizzare il mio doppio ruolo di cantante e di contadino e nemmeno accendere micce. Però il festival di Sanremo, che si svolge in una terra dove molti vivono di coltivazione della terra, di floricoltura, potrebbe dedicare attenzione a questa protesta sacrosanta. Sarebbe una bella cosa”, aggiunge.
Nel 1984 a Sanremo gli operai della Italsider
“Non sarebbe la prima volta – sottolinea – che il festival porta sul palco una protesta legittima. Mi ricordo quando nel Sanremo del 1984 Pippo Baudo invitò sul palco gli operai dell’Italsider di Genova: i lavoratori stavano manifestando di fronte all’Ariston contro il piano di licenziamenti previsto dall’azienda e il presentatore fece leggere le loro rivendicazioni in diretta tv. Fu un momento di grande civiltà. Il festival ha sempre avuto anche dei momenti attenti al sociale e quest’anno la protesta degli agricoltori meriterebbe quei riflettori”, aggiunge Albano Carrisi, che nella sua tenuta di Cellino San Marco ha una florida azienda agricola di cui, appena può, si occupa in prima persona.
“Io sono in una condizione privilegiata perché spesso il cantante sovvenziona il contadino, sennò per le condizioni in cui gli agricoltori sono costretti ad operare avrei fatto la fame o quasi, come mi è successo negli anni della mia infanzia”, conclude.
Anche Nek con gli agricoltori
La protesta degli agricoltori in marcia verso Roma colpisce Nek, che a Sanremo 2024, nel corso dell’incontro informale con i giornalisti in attesa dell’esibizione sul palco insieme a Francesco Renga, commenta la vicenda e mostra vicinanza. “Adesso il bubbone è scoppiato -spiega il cantante-Le istituzioni ora se ne accorgono e daranno un contentino. Ma io vedo i contadini della mia terra che sono molto preoccupati e non si sentono molto considerati dalle istituzioni. Dicono ‘se c’è un’annata cattiva come facciamo?'”. E Aggiunge: “Il festival è anche leggerezza ma non solo. Ognuno magari in coscienza nel suo privato farà qualcosa”.