Al Flaminio e a Corviale riscaldamenti rotti e gelo. Ma ci dicono di restare a casa

Ci dicono di restare a casa. Specialmente gli anziani, perché è più sicuro per non prendersi il covid. Ma poi siamo costretti a stare nei nostri appartamenti con temperature polari. Coperti con maglioni e vestaglie, e con le stufette accese. Per chi se le può permettere. Con il rischio di un incendio o di un corto circuito. Queste alcune delle proteste degli inquilini di molte case popolari in città. Che al Flaminio così come a Corviale sono rimasti al freddo. Proprio mentre il termometro è sceso sotto allo zero, come spesso accade nel mese di gennaio. A Viale del Vignola 111 sono ben 38 le famiglie rimaste con i termosifoni spenti. Si tratta del blocco di case INPS gestite dalla Romeo gestioni, che hanno un problema alla caldaia. Segnalato da giorni, con la presenza anche di un tecnico in loco. Ma il pezzo di ricambio sembra proprio non voler arrivare. L’anno scorso siamo rimasti senza riscaldamenti per quattro mesi, ha raccontato una residente a Roma Today. E adesso ci risiamo. Riusciamo a riscaldare a malapena una stanza, e giriamo per casa in giacca e vestaglia. Un situazione difficilissima specie per i più anziani.  E anche il presidente del Movimento cittadino Municipio 2 Francesco de Salazar è passato all’attacco. L’INPS vorrebbe vendere questi immobili a prezzi di mercato, ha tuonato l’ex consigliere. Ma nessuno pensa alla manutenzione. Il problema dei riscaldamenti è un’emergenza, e va risolto subito. Ma ci sono anche ascensori rotti e infiltrazioni d’acqua di cui non si preoccupa nessuno.

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Senza riscaldamenti non si può stare in casa. La protesta degli inquilini Ater lasciati al gelo

E alla protesta degli inquilini di viale del Vignola al Flaminio si aggiunge quella degli abitanti di Corviale. Che ci tengono a precisare, noi non siamo abusivi. Paghiamo regolarmente l’affitto, ma ci lasciano al gelo con i riscaldamenti rotti. Mia madre ha 78 anni e un enfisema polmonare, ha dichiarato Angela. E non potrebbe uscire di casa perché ovviamente e’ soggetta a forte rischio di prendersi il covid. Ma nel suo appartamento la polmonite è garantita perché il freddo è insopportabile. A Corviale si gela, ha concluso Angela. Abbiamo chiamato il tecnico ma non si sa se e quando il problema verrà risolto. Al ‘serpentone’ gestito dall’Ater tutto il primo lotto è senza riscaldamento, e chi di dovere ha l’obbligo di intervenire subito. Perché la gente non si abbandona in questo modo, in pieno inverno e con l’emergenza sanitaria in corso. E vedremo se dopo le tante proteste e le segnalazioni stampa le caldaie rotte verranno riparate. Prima che qualcuno muoia letteralmente dal freddo.

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