Al Policlinico Gemelli di Roma apre la preziosissima Banca del Latte

Al Policlinico Gemelli di Roma apre gli sportelli la Banca del latte, che raccoglie e stocca latte materno donato, mettendolo a disposizione dei neonati che ne hanno più bisogno. In particolare i prematuri per i quali il latte di mamma, fresco o di banca, è un vero e proprio scudo contro il rischio di complicanze legate alla loro condizione delicata.
Un progetto importantissimo
Il responsabile del progetto e dell’organizzazione del servizio è Giovanni Vento, direttore dell’Uoc di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale (Tin) della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, professore associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica, campus di Roma. Responsabile dei locali Francesca Gigli, coordinatrice infermieristica della Neonatologia e della Tin.

Tanti neonati prematuri che necessitano di latte materno
“L’esigenza di attivare una Banca del latte al Gemelli – spiega Vento – nasce dal fatto che abbiamo tanti neonati prematuri ricoverati in Tin e tante mamme (oltre 4mila l’anno) che decidono di far nascere il proprio figlio al Policlinico Gemelli. Abbiamo dunque pensato di mettere insieme queste due caratteristiche per sensibilizzare le mamme, che stanno vivendo un momento unico e irripetibile di gioia, a continuare con un ulteriore atto d’amore come donare il proprio latte.
Sensibilizzare alla donazione tutte le mamme che partoriscono
Dopo aver formato il personale per far sapere alla mamma come può capire se può donare il latte e soprattutto che può farlo direttamente al Gemelli, abbiamo cominciato a sensibilizzare alla donazione tutte le mamme che partoriscono neonati sani e hanno latte in più, e che spesso non sanno che esista questa possibilità, né quanto possa essere importante il loro latte per queste piccole creature. La Banca del latte del nostro policlinico si andrà ad aggiungere alle altre già esistenti. L’Italia è infatti uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di banche del latte”.
Le mamme informate della possibilità di donare il latte
“E’ molto importante che le possibili donatrici vengano sensibilizzate e informate di questa opzione prima che vengano a partorire – precisa Vento – perché la degenza media dopo il parto sarà di appena 48 ore, un tempo insufficiente per avere la montata lattea”. Durante le visite ambulatoriali di ostetricia e i corsi di preparazione al parto, quindi, il personale medico-infermieristico informa le future mamme della possibilità di donare il loro latte in eccesso. Le donatrici devono essere in buona salute, seguire uno stile di vita sano ed essere negative agli screening infettivologici, ricordano dal Gemelli.
Ecco i vari passaggi della donazione
Le interessate contattate e compileranno un questionario per scoprire se possono donare o meno. Se è tutto ok riceveranno contenitori sterili da riempire a casa e conservare in freezer, avvertendo la banca che invierà personale della Croce rossa per la raccolta, a bordo un auto con frigo messa a disposizione dal Gemelli. Arrivato alla banca, il latte si pastorizza e si sottopone a esami batteriologici sia prima che dopo, secondo un rigido protocollo a garanzia della sicurezza del neonato.
Il latte materno può evitare gravi rischi
Tutti i neonati nati al di sotto delle 32 settimane gestazionali o con peso inferiore a 1.500 grammi dovrebbero essere nutriti con latte materno fresco o di banca. Grazie questo alimento, rimarca Vento, “a ridursi in modo significativo è il rischio di enterocolite necrotizzante, una sorta di infarto intestinale che rappresenta una patologia gravissima, devastante e a volte fatale, che può colpire il neonato prematuro. Anche il rischio di bronco-displasia polmonare è nettamente ridotto dall’impiego di latte materno fresco o di banca, come anche quello di patologie infettive.