Al via una manovra da 18 miliardi, Rocca: eredità pesante, niente lezioni dalla sinistra

La giunta Rocca vara una manovra da 18 miliardi, con la sanità a fare la parte del leone con 12 miliardi. Nessun nuovo debito contratto e un’operazione trasparenza sul maxidebito pregresso. L’accordo per il fondo taglia tasse tra maggioranza e opposizione.
E’ arrivato nella notte il via libera alla manovra di bilancio della Regione Lazio, la prima dell’era Rocca. Un’approvazione, segnata anche da una vera e propria bagarre finale dopo l’affondo di Rocca diretto alle opposizioni e alla precedente giunta sulla questione del Teatro Eliseo che la Regione avrebbe voluto acquistare e che l’opposizione nei giorni scorsi con la battaglia d’aula ha sventato criticando l”emendamento salva Barbareschi’. Alla seduta, presieduta dal presidente Antonello Aurigemma, il Consiglio ha licenziato, oltre che il bilancio di previsione triennale, la legge di stabilità per il 2024 dal valore di oltre 18 miliardi di euro, al netto delle poste tecniche, dei quali solo circa 3 miliardi e 200 milioni a libera destinazione e 15 miliardi di risorse vincolate: 12 miliardi per la sanità, 600 milioni al trasporto pubblico locale, con ulteriori 345 milioni di risorse regionali. “Questo bilancio non è della prudenza ma della saggezza e della responsabilità”, ha detto il presidente della Regione Rocca intervenuto in aula. “Non ricorreremo a nuovo indebitamento”, ha ricordato.

“Grazie a un’importante operazione di trasparenza politica e amministrativa, vengono chiariti nel dettaglio come saranno pagati i 22 miliardi di indebitamento da qui fino al 2051”, ha osservato l’assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini. “Ci siamo impegnati, gettando il cuore oltre l’ostacolo, a trovare un accordo con i sindacati che prevede a partire dal 2025 l’azzeramento dell’aliquota per i redditi fino a 28.000 euro e in forma di riduzione fra i 28.000 e i 35.000 euro in coordinata con i provvedimenti nazionali”, ha sottolineato.
Rocca: non accetto lezioni dalla sinistra
Il via libera però è avvenuto dopo una discussione animata tra maggioranza e opposizione per le parole dure del governatore che hanno portato la minoranza a non partecipare al voto: l’acquisto del Teatro Eliseo sarebbe stato in realtà “un regalo a Roma” mentre “la giunta precedente i teatri li chiudeva”, ha tuonato il presidente. Sull’eliminazione dell’acquisto del Teatro, di proprietà della società dell’attore Luca Barbareschi, che infine ha portato a destinare quelle risorse a teatri, cinema, luoghi di culto del Lazio, Rocca è andato all’attacco: l’ex giunta “ha chiuso il Teatro Eliseo come anche Officina Pasolini” e ora “noi siamo condannati a fare il funerale a uno dei laboratori culturali più importanti della nostra città. Su questo non accetto lezioni”, ha affermato puntando il dito contro i dem. “Rimproverano me – ha sottolineato – per la chiusura del teatro di De Filippo e dell’Officina Pasolini, sottoscritta dalla Giunta precedente”.