Albergatori disperati e furiosi contro il governo: “Non possiamo più essere lasciati soli”

Hotel alberghi

Albergatori disperati. ”Siamo sconcertati. Il passo indietro dell’esecutivo sull’estensione agli alberghi del superbonus è l’ennesima doccia fredda per il settore”. Lo sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. ”Le nostre imprese così drammaticamente colpite dalla crisi, sono costrette a ricorrere massicciamente al credito per resistere dopo 14 mesi di fermo pressoché totale – aggiunge Colaiacovo -. Il superbonus è uno strumento fondamentale per poter effettuare nei prossimi anni quegli investimenti necessari a mantenere adeguata l’offerta italiana”. ”Una crisi così profonda ha colpito nostro il settore. Crisi ancora una volta confermata dai numeri nel rapporto Confindustria Cerved pubblicato ieri che vede oltre il 40% delle Pmi alberghiere a rischio.

Gli albergatori: servono interventi incisivi

Abbiamo bisogno di interventi incisivi e capaci di accompagnare le imprese nei prossimi anni per recuperare l’equilibrio economico senza interrompere gli investimenti necessari. Il presidente del Consiglio Draghi ha sottolineato che il turismo deve ripartire, ma deve farlo in modo diverso. Investire nell’offerta è fondamentale per raccogliere quella domanda turistica che vogliamo per il Paese”, aggiunge il vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. ”Siamo lasciati da soli – continua Colaiacovo -. La ripartenza da sola non basta, si interrompe l’emorragia ma non si può recuperare la perdita accumulata in questi lunghi mesi di fermo. Servono misure ad hoc per sostenere un settore che nell’ultimo anno ha perso fino all’80% del fatturato”.

Protesta Confindustria Alberghi

”Il superbonus va in questa direzione, una misura virtuosa che permette di mantenere gli investimenti nei prossimi anni. E ha ricadute importanti su altri settori produttivi e sulla collettività. Perché accelera quel processo di trasformazione del Paese in chiave di riduzione di consumi ed emissioni. Siamo delusi e preoccupati, se il superbonus non troverà spazio in conversione, siamo pronti con altre proposte. Ma quello che non possiamo più accettare è di essere lasciati soli”, conclude la vice presidente Colaiacovo.