Alberghi allo stremo: noi i più colpiti, il governo faccia la sua parte

Alberghi allo stremo. “Nessun altro comparto ha registrato e subìto un disastro economico paragonabile a quello che stiamo vivendo. Nonostante questo, le misure statali di ristoro non sono adeguate alle significative perdite che la filiera del turismo sta registrando. E i provvedimenti previsti appaiono risibili, in particolare per gli operatori di medie e grandi dimensioni”. E’ l’appello lanciato dai principali operatori del sistema alberghiero in Italia rivolto, in una lettera, al premier Conte, al ministro del Turismo Franceschini e al ministro dello Sviluppo economico, Patuaelli “Il settore che rappresentiamo è strategico: attrae capitali e flussi turistici, anche internazionali, e contribuisce a produrre il 13% del Pil nazionale e a creare oltre 4 milioni di posti di lavoro.
Gli alberghi devastati dalla pandemia
Generiamo un enorme mercato – proseguono – e consentiamo la scoperta e la fruizione del territorio, fatto di straordinarie attrazioni naturali e artistico-culturali, valorizzando così il Paese. Gli standard qualitativi che offriamo ogni giorno sono promotori e portavoce dell’accoglienza e dell’ospitalità italiana, prerogative nazionali per le quali siamo riconosciuti in tutto il mondo. Per questa ragione, ci aspettiamo provvedimenti che riconoscano il nostro ruolo”, sottolineano gli operatori. “I dati pubblici evidenziano spietatamente una situazione tragica, senza precedenti. A oggi il 95% dei fatturati, dei capitali investiti e dei posti di lavoro delle nostre filiere risultano a rischio”, avvertono.

Il rilancio del Paese passa anche dagli hotel
“Abbiamo assistito impassibili alla doverosa introduzione di misure di contenimento della pandemia. Ma in modo altrettanto risoluto chiediamo oggi strumenti finanziari e contributi che consentano di limitare le ripercussioni e di proiettarci verso un futuro di ripresa, che possiamo facilmente immaginare sarà lento e faticoso. Invochiamo l’applicazione dell’articolo 107.2.b del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea che consente il ristoro totale dei danni subiti per effetto di eventi eccezionali, come il Covid19. Il rilancio del Paese muoverà principalmente dall’immenso patrimonio che custodiamo, dalle eccellenze che rappresentiamo, dalle qualità che ci identificano ed in cui ci indentifichiamo. Perciò chiediamo a gran voce un supporto serio da parte del Governo”.
Anche Confindustria Alberghi si schiera
Interviene anche Confindustria. “L’ulteriore chiusura che di fatto ha colpito il settore alberghiero schiacciato nella morsa dei giorni rossi e arancioni, sta rendendo la situazione ormai insostenibile. È la sopravvivenza stessa delle imprese ad essere a rischio e serve ora, subito, un cambio di marcia che metta in sicurezza uno dei settori chiave dell’economia italiana e il primo patrimonio alberghiero europeo”. E’ quanto dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi. “Da questo muove anche l’iniziativa di un gruppo di imprenditori del settore che con una lettera aperta ai ministri sui principali giornali italiani, hanno voluto rimarcare le urgenze su cui è ormai indifferibile un intervento”.
(Foto: Fulltravel.it)