Alemanno: “Il taglio del gas ritorsione politica di Mosca per la visita di Draghi a Kiev”

“Il viaggio di Draghi a Kiev con Macron e Scholz avrà anche avuto un grande valore simbolico, ma costa all’economia italiana il taglio del 50% delle forniture del gas dalla Russia. Il taglio comunicato da Gazprom all’Eni è stato giustificato con spiegazioni tecniche di comodo, ma lo stesso Draghi ha detto con chiarezza che si tratta di una ritorsione politica. Queste notizie non fanno altro che accelerare ancora di più il “dramma d’autunno” in cui rischia di precipitare l’economia italiana. Con una crisi che metterà insieme recessione e inflazione rendendo molto problematica la tenuta dei conti pubblici”. Lo ha dichiarato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
La Russia risponde alle sanzioni con altre sanzioni
“I leader europei – ha continuato – reagiscono indignati allea ritorsioni russe, compreso il blocco delle forniture di grano. Ma fingono di ignorare l’evidente connessione con le sanzioni decise anche dall’Unione Europea. Come si fa a pretendere che la Federazione Russa non attui ritorsioni nel momento in cuila si colpisce da sanzioni sempre più dure? C’è un’altra domanda a cui Draghi dovrebbe rispondere: prima di esporsi in prima linea con questo viaggio a Kiev si è accertato che l’economia italiana sia garantita con un’adeguata solidarietà economica e finanziari da parte di Bruxelles? Fino ad ora le decisioni che arrivano dalla BCE sono di tutt’altro segno”.

Rischi per l’economia italiana
Alemanno conclude: “Credo che gli alleati di governo dovrebbero chiedere a Draghi un’immediata verifica per capire quanto le decisioni del Presidente del Consiglio siano state adeguatamente ponderate con la situazione drammatica dell’economia italiana. Oppure non siano frutto solo di una pericolosa retorica”. Certo, che le sanzioni facciano più male all’Italia che alla Russia è un fatto acclarato. Bisogna vedere se queste visite in Ucraina – anche se importanti – potrebbero danneggiarci ulteriormente…