Alemanno sulla proposta di Conte: “In piazza per fermare la guerra, ma senza strumentalizzazioni”

Alemanno

“L’appello lanciato oggi da Giuseppe Conte per una manifestazione unitaria per fermare la guerra in Ucraina, non deve essere l’inizio di una strumentalizzazione politica di un tema così importante”: lo ha dichiarato Gianni Alemanno, portavoce del Comitato “Fermare la guerra”.

Alemanno a Conte: no a strumentalizzazioni

“Noi del Comitato “Fermare la Guerra” – comitato apartitico nato nel mondo della destra già nel corso dell’estate – siamo disponibili a partecipare ad una manifestazione unitaria, purché sia senza simboli di partito e venga indetta dal mondo delle associazionismo, in particolare quello cattolico.” Alemanno a Conte: “Perché con Draghi non hai proposto di andare in piazza per fermare la guerra?”

“E’ sospetto che queste iniziative vengano lanciate solo dopo la fine del Governo Draghi e la vittoria del centrodestra, ma meglio tardi che mai. Bisogna rompere questo falso unanimismo a favore dell’invio di armi in Ucraina e della crescita delle sanzioni, quando invece la maggioranza degli Italiani la pensano esattamente al contrario. Il mondo rischia di entrare in un conflitto nucleare, mentre è sicura una crisi economica devastante in tutta l’Europa. Nonostante ciò, in quasi tutto l’Occidente – e segnatamente nell’Unione Europea – le classi dirigenti fanno a gara per alimentare l’escalation del conflitto, senza avanzare nessuna credibile proposta di pace. Solo Papa Francesco, per fortuna la voce più autorevole, ha fatto sentire il suo monito contro questo atteggiamento tanto superficiale quanto fazioso che rischia di precipitare il mondo in una catastrofe senza precedenti.”

Che cosa ha detto Conte nell’intervista al Fatto

La manifestazione per la pace in Ucraina sarà “senza sigle e senza bandiere, aperta a tutti i cittadini che nutrono forte preoccupazione per il crinale che il conflitto sta prendendo, esponendoci al rischio nucleare. Mentre il tema di un negoziato di pace sembra relegato sullo sfondo”. Lo dice in una intervista al Fatto Quotidiano Giuseppe Conte, presidente del M5S, auspicando che l’evento, con data e location ancora da stabile: sia “una grande manifestazione a cui possano partecipare anche gli elettori di centrodestra. La pace non ha colori. Dobbiamo concentrarci su ciò che unisce rispetto a quelle che possono essere le varie sensibilità. Serve una svolta condivisa, una forte spinta verso il negoziato, che rappresenta l’unica via di uscita da questa guerra”.

“Il negoziato – spiega – non può essere affidato solo alle parti belligeranti, ma deve essere un percorso per vincere le resistenze innanzitutto di Putin. L’importante è che sia abbracciato con piena convinzione: se non si è convinti che questa è la soluzione è difficile persuadere altri. La strategia che stiamo perseguendo ci sta portando a un’escalation militare, e non contempla sforzi convinti e costanti per una trattativa. Detto questo, ritengo necessaria una conferenza internazionale di pace, sotto l’egida dell’Onu, e con il pieno coinvolgimento della Santa Sede”.