Alessio D’Amato sbatte la porta in faccia alla Schlein e va da Calenda

Già si sapeva, ma adesso è ufficiale. Alessio D’Amato, ex assessore regionale alla Sanità di Zingaretti nonché esponente del Pd, lascia il partito ed entra in Azione. Lo annuncia il segretario di Azione Carlo Calenda, oggi in una conferenza stampa presso la sala Nassirya di Palazzo Madama. Calenda ha sottolineato la “stima” per D’Amato che “rappresenta la cultura della buona amministrazione del centrosinistra, autore della migliore campagna vaccinale da Covid”.
Calenda incensa D’Amato
Mentre “la destra della Meloni non sta diventando una destra conservatrice ma sta tornando su posizioni rumorose estreme” e “il Pd slitta, legittimamente, verso una posizione che cerca di competere con il M5S, Azione punta a tenere “le porte aperte a elettori e classi dirigenti che vogliono tornare a fare politica in modo serio, pragmatico e istituzionale e questo rappresenta l’arrivo di Alessio oggi”, dice Calenda.

Calenda vagheggia “altri arrivi”…
Oltre all’ingresso di D’Amato, “nei prossimi mesi ci saranno altri arrivi“, spiega il segretario, che continua: “Questo sarà un processo lungo di arrivi, un processo che si è messo in moto e nei prossimi mesi ce ne saranno altri – dice Calenda -. Spiace sentir parlare di campagna acquisti, l’importante è che le persone arrivino, ma non vengono sollecitate ad arrivare. Nei prossimi mesi ci saranno altri arrivi e noi ne siamo contenti”.
D’Amato: nel Pd sono in molti a pensarla come me
“Con il Pd ho sollevato una questione di subalternità rispetto al M5S. Ho pubblicamente detto che non condividevo alcune iniziative intraprese e vedo che non ci sono state risposte né chiamate. In politica bisogna prendere atto, lo faccio dolorosamente ma in maniera consapevole. Ecco perché ho scelto di aderire ad Azione”, spiega quindi D’Amato. Nel Pd “sono in molti” a condividere il suo pensiero, “dai messaggi che ricevo dico che sono tanti. È chiaro che non è facile ma io penso – aggiunge – che nei prossimi mesi ci saranno altre scelte come la mia.
“Io non ho studiato a Lugano ma a Labaro…”
Non significa essere in contrapposizione, significa lavorare nel campo del centrosinistra ma rafforzando il profilo riformista”. “Il mio impegno prosegue con la mia storia politica che rivendico e che nasce da quella scuola di partito come insegnava Amendola. Oggi si riparte, io – dice D’Amato – non ho fatto le scuole a Lugano, come sapete, ma a Labaro, borgata storica di Roma, e desidero continuare a fare politica con lo stesso spirito di sempre”.