Alfieri della Repubblica 2025, chi sono i ragazzi romani Edoardo e Martina premiati da Sergio Mattarella

Sono 29 i giovanissimi ragazzi che sono stati premiati dal presidente Sergio Mattarella e sono stati nominati ‘Alfieri della Repubblica‘. Tra di loro anche due romani, Edoardo e Martina, che hanno saputo includere, aiutare chi ne aveva bisogno, senza voltarsi dall’altra parte. C’è chi è stato al fianco di una compagna di scuola con disabilità e chi, come Martina, ha sempre cercato di contrastare le mafie.
Il Presidente ha voluto nominare Alfieri della Repubblica 29 giovani, quelli che nel 2024 si sono distinti nello studio sì, ma anche in attività culturali, artistiche, scientifiche, sportive, nel volontariato. Studenti che hanno saputo praticare l’altruismo e hanno dimostrato di essere solidali, creativi, dinamici.

L’ELENCO COMPLETO DI TUTTI GLI ALFIERI DELLA REPUBBLICA
Edoardo e Martina: i due ragazzi romani nominati Alfieri della Repubblica 2025
Tra i 29 ragazzi anche Edoardo Levanja, un giovane nato il 27 luglio del 2012 e residente a Monterotondo, non distante da Roma. Lui, che ha appena 13 anni, è stato nominato Alfiere della Repubblica per “l’impegno di inclusione, generoso e concreto, svolto attraverso la pratica del baskin“. Edoardo, infatti, è sempre stato attento ai bisogni degli altri e con la sua amicizia ha aiutato una compagna di scuola con disabilità. E continua a farlo anche oggi, oltre l’orario scolastico. Lui ha deciso di giocare a baskin nella squadra della sua amica proprio per aiutarla durante gli allenamenti, dimostrando con grande maturità di saper andare oltre gli stereotipi sociali. In un mondo dove spesso a “comandare” sembrano essere i bulli, quelli che usano la violenza e prevaricano i più deboli.
Tra i giovani premiati anche Martina Romiti, una ragazza residente a Roma nata il 15 aprile del 2006. Lei deve ancora compiere 19 anni ed è stata nominata Alfiere della Repubblica per la sua determinazione, per quella grinta con cui “cerca di interessare i suoi coetanei sui temi della legalità e del contrasto alle mafie. Il suo impegno civile mira anche a promuovere la partecipazione dei ragazzi in contesti socio-culturali difficili“. Martina ha conosciuto “Libera” a scuola e si è subito impegnata sui temi dell’associazione, diventando promotrice di eventi e approfondimenti nella scuola e nel quartiere in cui vive. Ha cercato di coinvolgere personalità della cultura e familiari di vittime uccise dalle mafie. Giovanissima ha coordinato un gruppo di volontari con il solo obiettivo di sensibilizzare i coetanei e promuovere una partecipazione attiva, provando a mettere insieme e a far viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda legalità democratica e giustizia sociale.
Due giovani che insieme a tutti gli altri hanno dimostrato come le nuove generazioni sappiano fare anche questo. E non siano solo violenti o ossessionati dai social. Giovanissimi che rappresentano un esempio da seguire. Piccoli su carta, anagraficamente parlando. Giganti e coraggiosi nei fatti.