Algerino sospettato di terrorismo fermato a Roma: è un educatore scolastico

Labaro rapina

Un cittadino algerino residente in Italia, che vive a Roma dal 2003, è stato perquisito dalla Digos della questura di Roma perché sospettato di terrorismo.

Gli investigatori, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa LaPresse, sono entrati nell’abitazione dell’uomo che lavora come educatore in una scuola e hanno effettuato una perquisizione ai sensi dell’articolo 41 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, che consente alle forze di polizia di effettuare perquisizioni personali e domiciliari, senza mandato della autorità giudiziaria, laddove vi sia fondato motivo di ritenere che il soggetto possa essere in possesso di armi ed esplosivi detenuti illegalmente. I sospetti della polizia si sono concentrati sul cittadino algerino, dopo che questo aveva pubblicato sui social un post pro Palestina.

L’uomo avrebbe anche spiegato agli agenti che i suoi parenti erano stati in Algeria attivisti nella resistenza e quindi all’epoca considerati terroristi dallo stato algerino e subito dopo avrebbe mostrato ai poliziotti alcune stories su Instagram che aveva pubblicato con una foto di bambini palestinesi morti a Gaza su cui campeggiava la scritta ‘fino a oggi 10.000 bambini morti’, un’altra del capo di Hamas e una della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.

Dagli accertamenti degli investigatori sarebbe emerso che nel suo stato Whatsapp avrebbe pubblicato più volte la foto del leader di Hamas. Da fonti della questura si apprende che l’attività della polizia non ha influito sul rapporto di lavoro con la scuola dove l’uomo presta servizio e da dove sarebbe stato sospeso cautelativamente dal dirigente scolastico.