Allarme Covid, la Saint George’s sulla Cassia rimanda l’apertura

La scuola internazionale dei vip sulla via Cassia rimanda l’apertura. Infatti secondo quanto riferisce il preside del prestigioso Istituto scolastico di Roma nord nelle ultime 24 ore sarebbero arrivate nuove segnalazioni. Di casi conclamati di covid 19 tra gli alunni e il personale del plesso. Tanto a convincere tutti a una clamorosa retromarcia. La notizia fa rumore non soltanto per il nome della Saint George’s ma anche perchè almeno sulla carta erano state prese tutte le precauzioni. Per garantire comunque un avvio della didattica in sicurezza. Con test personalizzati, percorsi diversificati e termoscanner. Tutte cose molto apprezzate in primo luogo dalle famiglie. Ma evidentemente adesso anche in questo angolo di paradiso dove la retta costa quanto lo stipendio medio di un anno di un dipendente pubblico si è voluto fare un passo indietro. Applicando almeno per ora una linea di estrema prudenza. Così la didattica riprenderà regolarmente, ma ancora un volta a distanza.

Il preside della Saint George’s sulla Cassia, noi continueremo con le lezioni a distanza. E prima dell’apertura obbligo del test sierologico 

Continueremo con la didattica a distanza anche per questo inizio di anno scolastico. Dopo alcuni casi di positivi al coronavirus tra gli alunni e gli operatori presenti in Istituto. Questa la dichiarazione del preside della scuola Saint George’s David Tongue. Una decisione che il responsabile del prestigioso college riconosce come una mezza delusione. Ma che ci tiene a chiarire, è stata presa nell’interesse di tutti. Non solo, ma la medesima scuola ha anche invitato tutte le famiglie degli iscritti a sottoporsi al rientro dalle vacanze al test sierologico. Una precauzione doverosa prima della riapertura. Considerato il grande numero di asintomatici presenti soprattutto tra i ragazzi e gli adolescenti. E i casi di covid in aumento anche a Roma e nel Lazio.

Tutti gli altri riprendono il 14 settembre. Ma è ancora caos sui banchi monoposto 

Tutti gli altri Istituti scolastici della Capitale riprenderanno fisicamente le lezioni dal 14 settembre. Attenendosi per l’apertura a precisi protocolli di sicurezza inviati via mail a tutte le famiglie. Le preoccupazioni e le polemiche però non mancano, a cominciare dal trasporto scolastico. Per finire con l’obbligo della mascherina in classe per i più grandicelli. Che tenuta sulla faccia per almeno sei ore, appare come una tortura difficilmente sopportabile. A tutto questo si aggiunge il caos determinato dai ritardi nella consegna dei famosi banchi ‘monoposto’. Con i presidi che minacciano di non consentire l’avvio delle lezioni in caso di assenza delle forniture previste dalla legge emergenziale. Con i primi banchi che dovrebbero arrivare al liceo Augusto. Parte di una trance di 9000 pezzi che dovranno essere distribuiti tra le scuole superiori di Roma e provincia. Ma intanto c’è chi mette le mani avanti. Come il liceo Giulio Cesare di Corso Trieste che avverte, i banchi devono essere arrivati tutti entro il 7 settembre. Altrimenti l’apertura della scuola non può che slittare. E considerando che alcuni plessi saranno sede delle sezioni elettorali per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre, anche questo inizio dell’anno scolastico appare tutto in salita.

https://www.romatoday.it/attualita/casi-coronavirus-scuola-saint-george.html