Alta tensione nei licei di Roma: occupato il Virgilio. È il sesto da inizio anno
Roma proteste studentesche in fermento nei licei della capitale. Il liceo Virgilio di via Giulia è il sesto istituto occupato a Roma dall’inizio dell’anno scolastico, dopo Gullace, Pilo Albertelli, Enzo Rossi, Plinio Seniore e Cavour. L’occupazione, scattata il 29 novembre, coincide con la mobilitazione generale che ha portato studenti e lavoratori nelle piazze per lo sciopero nazionale, manifestando contro le politiche del governo e per il miglioramento delle condizioni nel settore scolastico.
Ancora alta tensione nei licei di Roma
Gli studenti del Virgilio hanno scelto una protesta simbolica e di forte impatto, accendendo fumogeni all’ingresso della scuola e dando il via a una serie di iniziative autorganizzate. La decisione di occupare è stata annunciata dal collettivo studentesco, che ha sottolineato come questa forma di protesta rappresenti l’unica strada per creare spazi di confronto libero, sempre più limitati dall’attuale gestione scolastica. Secondo i manifestanti, il dialogo con la dirigenza si è dimostrato inefficace, mentre le sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti più attivi nelle contestazioni sono aumentate.
Occupato anche il liceo Virgilio
Le rivendicazioni degli occupanti si concentrano su temi di grande interesse pubblico, come l’adeguatezza degli spazi scolastici, il diritto a una scuola pubblica ben finanziata e la contrarietà alle normative introdotte con il Ddl Sicurezza. Particolare attenzione è stata posta sulla vicenda del cortile esterno dell’istituto, inutilizzabile da anni per ritardi nei lavori. Gli studenti denunciano che da oltre quindici anni si assiste a un continuo alternarsi di progetti e proposte. Senza che vi sia stato un intervento concreto per restituire alla scuola uno spazio fondamentale per attività sportive e ricreative.
Proteste e occupazioni in 6 licei da inizio anno
L’occupazione del Virgilio non è un caso isolato. Lo scorso anno, lo stesso liceo era rimasto occupato per 14 giorni prima delle vacanze di Natale, con conseguenze significative per l’istituto. I danni riportati includevano la rottura di porte. L’imbrattamento di muri e corridoi. La manomissione di impianti e lo svuotamento di estintori, per un totale di 25mila euro. Nonostante le critiche ricevute per i costi e i disagi arrecati, gli studenti sembrano determinati a portare avanti le loro rivendicazioni.
Parallelamente alle attività di protesta, la prima giornata di occupazione prevede iniziative educative e sociali. Come un corso su occupazione e autorganizzazione, una cena comunitaria e una serata musicale. Tuttavia, la mobilitazione ha già avuto ripercussioni organizzative. Sul sito della scuola è stata comunicata la cancellazione dell’incontro dedicato alle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, previsto nell’Aula Magna.
Le occupazioni nei licei romani riflettono un clima di crescente tensione e malcontento nelle scuole della capitale. Gli studenti chiedono ascolto e interventi concreti. Ponendo al centro del dibattito pubblico la necessità di investire nel futuro della scuola pubblica. Di migliorare le infrastrutture e tutelare il diritto al dissenso. Le prossime settimane saranno decisive per capire se le istituzioni riusciranno a trovare un punto di incontro con le istanze portate avanti dai giovani.