Altri 620 morti, l’epidemia è fuori controllo: ma vogliono aprire le scuole

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L’epidemia peggiora, sembra fuori controllo. Sono infatti ben 17.533 i contagi da coronavirus resi noti in Italia oggi, secondo il bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 620 morti. Sempre alto il tasso di positività, 12,4. Sono invece 1.613 i nuovi contagi da coronavirus nel Lazio secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 45 morti. “Il Lazio è tra le grandi regioni quella che è sempre rimasta in zona gialla, ma questo non significa un semaforo verde”, avverte l’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Anzi, bisogna aumentare il rigore poiché l’andamento potrebbe peggiorare”.

L’Iss: l’epidemia peggiora

Comunque l’indice Rt in Italia torna sopra l’1 e sale a 1.03, l’epidemia di coronavirus peggiora e servono misure più severe per evitare un rapido aumento dei casi. E’ il quadro delineato dalla bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021, sull’emergenza covid 19. Nel periodo dal 15 al 28 dicembre 2020 “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.03 in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno”. “Si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza nazionale a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio”.

Servizio sanitario in crisi

“Si osserva, dopo alcune settimane di diminuzione, nuovamente un aumento dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni. Sono 313,28 per 100mila abitanti (dal 21 dicembre 2020 al 3 marzo 2021) contro 305,47 per 100mila abitanti (dal 14 dicembre 2020 al 27 dicembre 2020) – prosegue il report -. L’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”. Inoltre “il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate”. “Sono 12 le Regioni e province autonome a rischio alto questa settimana, 8 a rischio moderato”.

Terapie intensive sopra la soglia critica

“Sono 13 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (erano 10 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale torna a essere sopra la soglia critica (30%)”, evidenzia la bozza. “Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.565 (al 28 dicembre 2020) a 2.579 (al 4 gennaio 2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è invece lievemente diminuito passando da 23.932 (al 28 dicembre 2020) a 23.317 (4 gennaio 2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali”, rimarca il report.