Altri grattacieli e studentati all’ombra della Fiera di Roma, altroché rigenerazione urbana: Raggi punta il dito
Nel Municipio VIII di Roma la parola d’ordine è “rigenerazione urbana”, ma per l’ex sindaca Virginia Raggi e la consigliera municipale del IX Municipio Carla Canale il risultato rischia di essere l’esatto opposto di una città sostenibile. “Ancora una truffa delle parole in ottavo Municipio”, attaccano la consigliera capitolina – ed ex sindaca di Roma – Raggi e la consigliera del Municipio IX della Lista Civica Raggi, Canale. “‘Sostenibilità’, ‘green’ e ‘rigenerazione urbana’, che dovrebbero essere le parole chiave di una città più vivibile, qui fanno rima con ‘palazzine’ e ‘grattacieli’, portando come sottotesto anche ‘traffico’ e ‘inquinamento’”. Al centro della polemica, una serie di interventi urbanistici che coinvolgono aree già densamente edificate e che, secondo le due esponenti, rischiano di aggravare viabilità, qualità dell’aria e accesso alla casa.
Ex Fiera di Roma: il precedente che pesa sul territorio
Raggi ricorda come il Municipio VIII stia già sopportando il peso del progetto sull’area dell’Ex Fiera di Roma. “Per quell’intervento – rivendica – nel 2020 siamo riusciti a dimezzare le cubature inizialmente previste e imporre che il 20% delle abitazioni fossero riservate al social housing”. Un modello che, secondo le due consigliere, avrebbe dovuto diventare la regola per ogni nuova edificazione in un quadrante già sotto pressione dal punto di vista urbanistico e sociale. Oggi, però, denunciano, la direzione sembra opposta: più volumi privati, meno vincoli sociali e nessuna vera compensazione in termini di servizi, mobilità e spazi pubblici per i residenti.
Tor Marancia: da due palazzine occupate a cinque grattacieli
Uno dei nodi più contestati è quello di viale del Caravaggio a Tor Marancia. “In un territorio già così densamente edificato – sottolineano Raggi e Canale – al posto delle due palazzine occupate di viale del Caravaggio sorgeranno cinque nuovi grattacieli”. Non si tratta di qualche piano in più: “Il più alto – spiegano – arriverà a 75 metri, per 21 piani, per un totale di circa 220 appartamenti privati”. Il timore è che, senza una visione complessiva, questi nuovi volumi residenziali vadano a pesare su strade già congestionate, scuole piene e servizi di quartiere insufficienti, trasformando quella che viene presentata come riqualificazione in un aumento secco di carico urbanistico.
Via Ostiense: lo “studentato di lusso” dai canoni proibitivi
Altro fronte caldo è quello degli Ex Mercati Generali, dove è previsto il cosiddetto “studentato di lusso”.
Per Raggi e Canale si tratta di “un discutibile progetto che camuffa l’obiettivo di creare residenze turistiche nel cuore di via Ostiense”. Le due esponenti ricordano che “dopo aver revocato la proposta della nostra Giunta, nettamente più equilibrata, la Giunta Gualtieri ha aumentato a 600 euro i costi del canone ‘calmierato’ per lo studentato”. Solo 544 posti letto saranno a questo canone, mentre “gli altri posti letto residui – oltre 1500 – avranno un canone di mercato che parte da 1.200 euro, evidentemente inaccessibile agli studenti”. Una scelta che, denunciano, rischia di escludere proprio i giovani con minori possibilità economiche.
Ex deposito AMA: un nuovo complesso in un’area già congestionata
Nel mirino finisce anche l’area pubblica dell’ex deposito AMA di piazzale dei Caduti della Montagnola.
“E infine nascerà un nuovo complesso residenziale nell’area pubblica ex deposito AMA”, spiegano Raggi e Canale. I dettagli del progetto non sono ancora noti, ma la direzione è chiara: altre abitazioni in una zona già pesantemente urbanizzata. “Ciò che è evidente – sottolineano – è che queste nuove edificazioni, peraltro evidentemente di lusso, andranno a creare nuovi appartamenti in aree già densamente urbanizzate e congestionate”. Il rischio, ancora una volta, è quello di aumentare popolazione e traffico senza un vero piano per servizi, verde e trasporti.
Traffico, inquinamento e trasporto pubblico fermo al palo
Il filo rosso che unisce i vari interventi è, per le due consigliere, l’effetto su traffico e qualità della vita.
“Così aumenterà il traffico – avvertono – senza che sia previsto alcun intervento sostanziale sulla viabilità né sulla mobilità pubblica”. Più auto, più spostamenti, più tempi di percorrenza, in quartieri già oggi spesso bloccati nelle ore di punta. Il tutto in aperta contraddizione, secondo Raggi e Canale, con la retorica della transizione ecologica: “Si parla di sostenibilità, ma si approvano progetti che generano nuovo inquinamento atmosferico e acustico, senza potenziare metro, bus e tram”.
Per i residenti, questo potrebbe tradursi in giornate sempre più trascorse nel traffico e in un’aria ancora più pesante da respirare.
Comitati in allarme: “Operazioni speculative, non nell’interesse dei cittadini”
Sul territorio, intanto, cominciano a muoversi cittadini e comitati. “Siamo vicine ai cittadini che si stanno organizzando per opporsi a queste operazioni puramente speculative, contrarie agli interessi di un territorio che già vive grandi difficoltà”, affermano Raggi e Canale. Le due consigliere accusano l’amministrazione di puntare su interventi immobiliari “evidentemente di lusso”, scollegati dalle esigenze reali di chi abita l’VIII Municipio: case a prezzi accessibili, verde, servizi, trasporto pubblico.
La partita che si apre ora è tutta politica e di partecipazione: i prossimi mesi diranno se proteste e osservazioni riusciranno a incidere su progetti destinati a cambiare per decenni il volto del quadrante sud della Capitale.

Da sinistra, la consigliera Carla Canale (IX Municipio) e l’ex sindaca Virginia Raggi – www.7colli.it