Altro che movida, a Roma la metà delle attività rischia la chiusura

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Altro che pensare alla movida e alle vacanze. A Roma il 50 per cento delle attività rischia la chiusura definitiva. ”Nella Capitale d’Italia la ripresa economica auspicata non c’è stata. I pubblici esercizi sono ancora ben lontani dal quel ritorno in equilibrio in termini di fatturati e standard produttivi. Dal Governo e dall’Amministrazione capitolina c’è stato qualche timido aiuto, ma probabilmente è ancora troppo poco per aiutare le aziende in difficoltà, rispetto al gap da colmare a seguito del lockdown dovuto al Covid-19. Il Dl agosto deve ancora concretizzarsi, ad oggi quindi appare un provvedimento tardivo”. E’ quanto dichiara in una nota Claudio Pica presidente dell’Aeper, Associazione esercenti pubblici esercizi di Roma.

Roma, bar e ristoranti ad alto rischio

”Alla Giunta Raggi abbiamo chiesto nuovamente di ridurre la Tari, perché in un momento come questo andrebbero fortemente calmierate tutte quelle spese fisse che strozzano gli esercenti. Dalle stime Aeper in nostro possesso circa il 50% di bar e ristoranti rischiano di chiudere entro la fine dell’anno. A non riaprire le serrande a gennaio 2021 potrebbero essere circa 5mila pubblici esercizi, comprese anche pizzerie al taglio e gelaterie. Una situazione che va presa in tempo, altrimenti per la città sarà un dramma sociale oltreché occupazionale. Prevediamo un autunno caldo, e auspichiamo nella responsabilità del Governo e della sindaca Raggi affinché non vi siano ulteriori contraccolpi negativi per la filiera commerciale enogastronomica romana”.

La Lega: la Raggi si ricandida a Ferragosto e poi sparisce

La Lega commenta: ”A Roma si rischia il crack per la metà delle attività e la desertificazione commerciale. Se la Raggi non interviene i negozi non chiuderanno per decreto ma per fallimento. Dopo aver fatto parlare tanto di sé, chiedendo a Ferragosto un voto ad personam per ricandidarsi, la sindaca torna nel suo anonimato mentre la Capitale rischia di scomparire. Commercianti, artigiani, associazioni di categoria non sanno più cosa fare. Anticipare i saldi estivi non ha sortito gli effetti sperati, non c’è ripresa. Mancano i turisti e gli italiani, con un Governo che minaccia lockdown a ogni piè sospinto, non spendono”.

Il governo deve sostenere la filiera commerciale

Così in una nota il consigliere capitolino della Lega-Salvini Premier Davide Bordoni. ”Ma non si doveva convivere con il virus? È probabile che metà dei negozi, bar e ristoranti invece non sopravvivranno all’inverno. Le aziende si aspettavano una strada chiara e lineare per ripartire, ma il Governo le ha portate in un campo minato. Finiti tutti i bonus e le cig la Raggi come intende sostenere una filiera commerciale che non può certo ripartire da sola? A settembre i volumi d’affari non saranno più quelli di prima, serve intervenire subito”.