Altro processo a Salvini: il 30 luglio circondate il Senato

Senato salvini

Bisognerà circondare il Senato perché sembra che da quelle parti abbiano solo l’ossessione di Matteo Salvini. L’Italia assiste alla fuga dei clandestini positivi al Covid ma alla Camera alta, il prossimo 30 luglio l’aria condizionata funzionerà per decidere su un altro processo al leader della Lega.

Ancora una volta il reato di governo. La difesa dei confini. La lotta all’immigrazione clandestina.

Salvini di nuovo sotto processo al Senato

E’ davvero roba da pazzi e ci vorrebbe una mobilitazione attorno al Palazzo per dire no a quella che appare sempre più una persecuzione. Li ricordate i girotondi?

Noi non siamo militanti leghisti, e lo si sa. Ma il fatto che si continuino a spendere risorse perché la magistratura deve adempiere alla missione di perseguitare l’ex ministro dell’interno appare francamente incredibile. Sembra la ripetizione all’infinito di quel modello Palamara che abbiamo conosciuto nelle intercettazioni: “Ha ragione, ma va attaccato”.

Eppure, proprio quelle chat hanno dimostrato in modo inequivocabile che per certa magistratura si preferisce processare più il nemico politico che il presunto colpevole. E quindi il Senato sarà chiamato a votare sul no di Salvini allo sbarco dei clandestini, questa volta dalla Open Arms. Le Ong contano più del titolare del Viminale. Hanno più diritti di chi governa.

La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha stabilito che questa è la priorità del momento e diventa normale chiedersi se ci sono o ci fanno.

Ma che giustizia è? Quella di Luca Palamara?

Chi “fa giustizia” in nome del popolo italiano, è certo che i cittadini siano convinti che si debba processare un ex ministro per aver evitato sbarchi di clandestini mentre non si imputa nulla a chi, come l’attuale, li lascia scorrazzare in giro per l’Italia con tanto di infezione da Covid-19? Nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria che il governo che ha affidato il Viminale alla signora Lamorgese vorrebbe addirittura prorogare fino alla fine dell’anno…

Che poi tutto questo debba essere valutato da una maggioranza parlamentare ostile, aggiunge un tocco di perversione alla barbarie del diritto.

Ritorna la via giudiziaria alla democrazia. E’ qualcosa che pensavamo di non dover vivere più persino dopo quello che si è appreso sulle manovre tentate e riuscite ai danni di Silvio Berlusconi. E’ come se il tempo non si fermasse mai. C’è una sinistra che proprio non riesce a convincersi che l’avversario si batte nelle urne e non nei tribunali.

Se c’è un centrodestra ora è il momento di manifestarlo, ancora una volta. La pagliacciata prevista per il 30 luglio al Senato non può passare sotto silenzio: non è solo in gioco il destino giudiziario di Matteo Salvini, ma quello della politica a poter decidere come contrastare l’immigrazione clandestina senza dover chiedere permesso alla magistratura.