Ama, 55 positivi nel personale e centinaia in isolamento. È dramma sulla raccolta rifiuti

Anche all’Ama il virus non molla la presa, anzi. Sarebbero già 55 i positivi tra il personale in azienda, ma addirittura centinaia i lavoratori in isolamento fiduciario. Per appartenere allo stesso nucleo familiare di qualche positivo. O semplicemente per aver avuto contatti stretti con persone contagiate. Un ulteriore problema che si aggiunge alla situazione già drammatica che sta vivendo l’azienda capitolina dei rifiuti. Dove ad esempio, circa un terzo dei camion addetti alla raccolta sarebbero fermi in officina. In attesa di riparazioni che procedono con i tempi di una lumaca. Ma Ama sarebbe in affanno anche in altri settori. Nella raccolta porta a porta per esempio, con la recente sospensione del servizio nel quartiere di Colli Aniene. Ma anche nel ritirare i rifiuti delle utenze non domestiche, compresi i ristoranti e le attività commerciali del centro storico. Funzione che  fino a poco tempo fa veniva svolta in appalto da Multiservizi. E che adesso non è stata rinnovata, tornando così in pancia all’azienda. Che però non sembra pronta, ne’sufficientemente attrezzata.

Problemi poi derivano direttamente dalla parziale chiusura del Tmb di Rocca Cencia, e si registrano forti contrasti tra l’assessore capitolino Katia Ziantoni e i vertici dell’azienda. E in tutto questo, ci mancava anche il covid.

Personale ridotto all’osso a causa del covid e cassonetti strapieni. Il sindacato protesta, non hanno igienizzato e si sono aumentati gli stipendi ai dirigenti

Il personale dell’Ama si riduce all’osso, a causa dell’epidemia di covid 19. Con 55 contagiati e centinaia di operatori in isolamento. E i cassonetti in città ritornano strapieni, con alcuni quartieri in grande sofferenza. Come Torre Angela, Centocelle e molte aree a cavallo tra Casilina e Prenestina. Ma difficoltà nella raccolta sono state riscontrate anche a Talenti e al Salario, così come a Torrevecchia e a Primavalle. Per carenza di mezzi, di personale operativo e anche per l’assenza di impianti pubblici dove trattare l’immondizia. Con l’unico rimasto, quello di Rocca Cencia che lavora a mezzo servizio.

Un quadro a tinte fosche quindi, che viene fortemente stigmatizzato anche dal sindacato. Alessandro Bonfigli, coordinatore della Uil Trasporti del Lazio non ci va leggero: «Si sono spesi centinaia di migliaia di euro per dare aumenti ai dirigenti e spesso non abbiamo neppure i soldi per i termometri. Non siamo nelle condizioni dei primi mesi del Covid, ma servono maggiori controlli per garantire che si rispettino le regole. L’azienda, poi, commette imperdonabili errori come non comunicare alle squadre se ci sono positivi nelle zone dove raccolgono e dimenticarsi di dare i guanti a chi fa le docce». Intanto, il Comune fa sapere che dalla settimana prossima dovrebbero partire in Ama e in Atac i tamponi rapidi da poter effettuare sul personale direttamente in azienda.

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