Ama, file di camion fermi e pieni di spazzatura. E sul commissariamento si attende la decisione del TAR

Ci risiamo. I cassonetti della Capitale stanno nuovamente scoppiando di rifiuti. Una pessima notizia, visto anche il grande caldo in arrivo. Stavolta la causa sarebbe determinata dal ritardo con cui i camion dell’Ama pieni di spazzatura partono verso le altre Regioni. Quelle che hanno gli impianti e le discariche. E che a caro prezzo, sono disposte a trattare l’immondizia di Roma. Una situazione grave, rispetto alla quale la Regione Lazio ha già lanciato un ultimatum alla Raggi e all’assessora Ziantoni. Con un’ordinanza, che imponeva di indicare entro 60 giorni un sito dove conferire all’interno del perimetro cittadino. Ma il tempo è quasi scaduto, e il Comune non sembra avere nessuna voglia di ottemperare. Anzi, il Campidoglio ha ritenuto l’atto regionale illegittimo. Impugnandolo dinanzi al giudice amministrativo. E adesso sarà il TAR a decidere. Ma nel caso in cui l’efficacia del provvedimento preso dalla giunta Zingaretti non venisse sospesa, si potrebbe arrivare a un clamoroso commissariamento. Con la indicazione del sito che spetterebbe proprio alla Regione. Così i più maligni dicono che è proprio questo che vogliono i grillini. Per sparare contro il PD in campagna elettorale. Insomma, i soliti giochi della vecchia politica. E intanto i rifiuti rimangono per strada.

Rifiuti, è scontro frontale Raggi Zingaretti. Lunedì Roma potrebbe essere commissariata

L’Ama non sa dove mandare i camion con la spazzatura. E potrebbe arrivare il commissario

L’Ama non sa letteralmente dove mandare i suoi camion pieni di spazzatura. Perché di impianti di trattamento TMB per i rifiuti urbani sono rimasti solo i quattro della Colari a Malagrotta. Mentre l’unico pubblico, quello di Grotta Cencia, è in parte sequestrato. Con l’assessora all’ambiente della Raggi Katia Ziantoni che non perde occasione per dichiarare a chiare note che comunque quello stabilimento va chiuso. Ma ancora peggio, mancano totalmente le discariche. Visto che non tutto il rifiuto può essere trattato. E gli scarti, centinaia di migliaia di tonnellate, da qualche latte devono pure andare. Ma indicare un sito dove portare la spazzatura, potrebbe significare perdere voti nella prossima campagna elettorale. Così dal Campidoglio tutto tace, e si aspetta il TAR del Lazio. Che potrebbe confermare la validità dell’ordinanza della Regione. E dunque dell’obbligo per la Raggi di dire con chiarezza dove e quando farà la discarica. Oppure sospendere tutto. Ma nel caso in cui si vada avanti, la ‘palla’ passerà agli uomini di Zingaretti. Che avranno l’opportunità di gestire completamente in prprio il ciclo dei rifiuti. Ma anche l’onere di indicare dove gettare ciò che non si può più riciclare. A questo punto dovranno scegliere, all’interno del raccordo anulare oppure in provincia. E considerando da dove arrivano la maggior parte dei consiglieri di via della Pisana, sembra che la peggio toccherà ancora una volta agli incolpevoli cittadini romani.

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