AMA, Roma fa schifo ma si aumentano lo stipendio

È scoppiato un vero e proprio scandalo al’AMA, l’azienda del Campidoglio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti della capitale. Già nei giorni scorsi i sindacati erano sul piede di guerra, per il ritardo con cui sarebbero state fornite le protezioni individuali ai lavoratori. Mascherine, guanti monouso e gel disinfettante. Per limitare in un periodo come questo il rischio contagio. Ora però è successo qualcosa di più grave. Almeno dal punto di vista di chi ogni giorno rischia la salute. E di questi tempi anche la vita. Per tenere la città il più possibile pulita anche durante l’emergenza da Covid 19. Lavoratori che per poco più di mille euro al mese fanno il loro dovere. E che ora apprendono che in azienda altri si aumentano lo stipendio. Proprio quando mancano i soldi per igienizzare i camion della raccolta rifiuti. O per comperare quei guanti e quelle mascherine che potrebbero ridurre il rischio contagio. Inaccettabile, e il sindacato scende sul piede di guerra.

AMA, stipendio d’oro per dirigenti e quadri. Ma Roma fa schifo e i lavoratori sono senza mascherine

All’AMA hanno deciso di aumentarsi lo stipendio. Almeno per un dirigente e per due quadri. Così risulterebbe da una lettera del 23 marzo che il sito Romatoday dichiara di aver potuto visionare. Si tratterebbe in realtà  di un provvedimento che risale al novembre del 2019. Ma che è stato attuato proprio ora, in piena pandemia da Covid 19. E che avrebbe effetto retroattivo sulle buste paga dei tre fortunati beneficiari dal primo febbraio del 2020. Un tempismo perfetto, non c’è che dire. Anche perché parliamo di stipendi che erano già rilevanti. Non certo le buste paga dei poveri operatori ecologici. Quelli che in questi giorni rischiano il contagio in mezzo alla strada. Ora contro la decisione dell’amministratore unico dell’azienda Stefano Zaghis protestano le associazioni dei lavoratori. Che da un messe chiedono maggiori misure di contenimento del coronavirus. Ma evidentemente i soldi destinati alla sicurezza sono andati altrove.

http://www.romatoday.it/politica/coronavirus-aumenti-dirigenti-ama.html

Per un dirigente e due quadri aumenti da oltre 1000 euro al mese. E la gente muore di fame

Fanno scalpore gli aumenti deliberati dall’AMA, l’azienda capitolina per i rifiuti. Riguarderebbero un dirigente e due quadri, con rilevanti ritocchi sugli stipendi. I particolari sono descritti in un articolo del quotidiano La Repubblica e lasciano a bocca aperta. Il dirigente in questione passerebbe da 100 mila a 117 mila euro lordi l’anno, al netto degli eventuali obiettivi raggiunti. Mentre i due quadri si allineano a 75 mila euro all’anno. Rispettivamente con un aumento di 16 mila e 12 mila euro rispetto alla vecchia busta paga. Insomma, a conti fatti cifre tutte superiori ai mille euro al mese di aumento. Intollerabile per i sindacati, ed è difficile dar loro torto. Anche perché i tre fortunati non avrebbero vinto un concorso. O fatto progressioni di carriera. L’aumento sarebbe stato legato a un semplice colloquio valutativo fatto in azienda. E ora tutti vogliono vederci chiaro.

https://twitter.com/rep_roma/status/1247945940352131073?s=12

 

Mancano i bilanci degli ultimi tre anni ma si aumentano gli stipendi 

Quello che è successo in AMA è intollerabile attacca Natale di Cola, segretario FILT CGIL Roma. Che affida la rabbia della categoria ad un post su Facebook. E non mi riferisco ai tre dirigenti e quadri coinvolti dagli aumenti. Ma a questo modo spregiudicato di amministrare una partecipata importante come AMA. È una cosa triste. Ed è offensivo ed oltraggioso che il tutto si faccia proprio in questi giorni. Di totale emergenza per il Covid 19. Tra l’altro mentre il predente di ATAC Simioni sollecita i suoi dirigenti a ridursi lo stipendio. Ricordo anche che in AMA mancano i bilanci degli ultimi tre anni, conclude Di Cola. E che per questo motivo i lavoratori non hanno ricevuto il premio di risultato. Insomma un brutto pasticcio all’AMA, con la città sporca e gli operatori ecologici inferociti. Ma ai piani alti dell’azienda qualcuno se la ride. Alla faccia di tutti noi. Compimenti a 5 Stelle!