Amatrice 2025: il dolore è privato, ma la rabbia per le promesse mancate è pubblica

A nove anni dal terremoto che il 24 agosto 2016 ha devastato Amatrice e altre aree del Centro Italia, il sindaco Giorgio Cortellesi decide di cambiare tono e passo: nessun invito ufficiale alle istituzioni per le commemorazioni del 23 e 24 agosto.
“Chi vorrà partecipare lo farà esclusivamente a titolo personale – spiega – perché il dolore non può più essere strumentalizzato da chi, negli anni, ha fatto promesse senza mantenerle”. Un gesto politico forte, che denuncia apertamente le mancanze delle istituzioni succedutesi negli anni, il cui operato molte volte viene definito lontano dai bisogni reali della comunità.

Regione in silenzio su fondi essenziali e Sae da ristrutturare
Il primo affondo del sindaco riguarda la gestione del CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione).
“Abbiamo anticipato 8 milioni di euro attingendo ai fondi delle donazioni private”, spiega Cortellesi.
“Siamo alla 40ª integrazione documentale inviata e ancora la Regione non ha risposto. Ma le donazioni non sono eterne. Il Comune non può e non deve indebitarsi per colmare i vuoti lasciati dallo Stato”.
Sul fronte abitativo, il Comune denuncia l’immobilismo della Regione sulla riqualificazione delle SAE (Soluzioni Abitative in Emergenza): circa 80 sono libere ma inutilizzabili, perché servirebbero almeno 900mila euro per ristrutturarle. “Non possiamo sostenere da soli i costi – ribadisce Cortellesi – l’affitto calmierato copre appena la metà delle spese. E intanto, le case definitive consegnate sono ancora poche”.
Ricostruzione: solo il 40% completato, ma crescono i cantieri e gli interventi pubblici
Sul fronte della ricostruzione, il dato ufficiale è che solo il 40% degli interventi, tra edilizia privata e pubblica, è stato completato. Sono stati ricostruiti e consegnati 120 appartamenti. A livello privato, si registrano:
- 610 cantieri aperti
- 765 pratiche decretate
- 215 pratiche ancora in fase istruttoria
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, solo due interventi sono stati conclusi, mentre sette sono in corso di costruzione. Un passo importante è stato l’approvazione all’unanimità del Piano di Ricostruzione del Centro Storico (PSR) durante il consiglio comunale del 18 agosto: si tratta di un documento fondamentale per dare una visione programmatica e concreta alla rinascita di Amatrice.
Alberghiero, ospedale, telemedicina: ecco cosa si sta muovendo davvero
I lavori per l’Alberghiero sono finalmente partiti, dopo una variante al progetto iniziale.
L’impresa incaricata è Legno-Tech in RTI.
Anche l’ospedale è in fase avanzata di realizzazione, con conclusione prevista entro il 2026. Un traguardo significativo è la nascita della piattaforma “Rescue&Care”, un servizio di telemedicina e assistenza da remoto destinato alle persone più fragili.
Il progetto, fortemente voluto dal Comune, è stato realizzato in collaborazione con operatori sociali e sanitari, la Comunità Montana, la Croce Rossa di Amatrice e alcune federazioni. Un istituto di credito ha messo a disposizione un fondo di solidarietà da 230.000 euro, con oltre 30 dispositivi già consegnati ai cittadini.
Commemorazioni sobrie e partecipate
Il programma delle commemorazioni del 23 e 24 agosto è stato definito congiuntamente dall’amministrazione comunale, dai familiari delle vittime e dal parroco Don John.
La notte del 23 agosto è prevista una veglia presso l’Auditorium della Laga, con ritrovo all’1:30, a cui seguirà una fiaccolata fino al centro storico. Alle 3:36 la lettura dei nomi delle vittime e i rintocchi solenni del campanone.
Il 24 agosto alle ore 10:30 si terrà la deposizione delle corone di fiori al monumento del Parco Don Minozzi, mentre alle 11:00 il vescovo di Rieti, monsignor Vito Piccinonna, celebrerà la messa presso il Palazzetto dello Sport.