Anatema di Bassetti: sui vaccini la cattiva informazione avrà effetti importanti

matteo bassetti

“La cattiva reputazione dei vaccini, causata dalla cattiva informazione, ha e avrà effetti importanti. In Europa aumentano i casi di morbillo. Paghiamo con l’influenza e pagheremo anche in futuro. Se torniamo indietro, come successo negli ultimi 2 anni, rischiamo di tornare a vedere anche malattie infettive che non eravamo più abituati a vedere”. E’ il monito di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, che su X ricorda come “i vaccini portano benefici a tutti e anche agli ospedali, perché evitano il sovraffollamento, e alle persone. Non a ‘Big Pharma’ come spesso sento dire, anche perché – precisa l’esperto – per le aziende farmaceutiche che producono farmaci e dispositivi medici rende di più una persona in terapia intensiva con la polmonite”.

Vaccini: l’Italia è stanca, ma pagheremo le conseguenze

“Il problema – ragiona Bassetti – è che viviamo in un Paese dove c’è stanchezza vaccinale. E’ evidente che qualcosa non sta funzionando, ma la colpa non è del Governo o delle istituzioni, ma dei cittadini che, nonostante gli appelli, hanno deciso di non fare il vaccino antinfluenzale che, ricordo, protegge dalle forme più gravi e dal rischio di finire in ospedale”. L’infettivologo evidenzia che “senza i vaccini l’aspettativa di vita era di 50 anni, ora oltre 80, e questo grazie anche alla prevenzione fatta in questi anni”.

Picco dell’influenza superato: colpiti quasi 7 milioni di italiani

“Il picco dell’influenza è stato superato” nell’ultima settimana del 2023, “ma la stagione influenzale è tutt’altro che finita. I virus ci terranno compagnia almeno almeno fino alla metà di febbraio”. E se finora le sindromi simil-influenzali hanno colpito oltre 6,7 milioni di italiani, di cui oltre 1 milione dall’1 al 7 gennaio 2024, prima di ‘archiviare’ quella definita da più parti “la peggiore influenza degli ultimi 15 anni” dovremo aspettarci “più o meno altrettanti contagi di quelli registrati finora”. A conti fatti, quindi, “arriveremo a un totale di 14-15 milioni di casi”. Così Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio del capoluogo lombardo, fa il punto per l’Adnkronos Salute sull’andamento futuro dell’epidemia di influenza e altre infezioni respiratorie, dopo che ieri il bollettino RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità ha messo nero su bianco l’avvenuto superamento del picco di incidenza.

“La significativa riduzione dell’incidenza nella fascia d’età più giovane, che è quella che contribuisce per gran parte al numero di casi simil-influenzali in termini assoluti – conferma Pregliasco – ci fa pensare, salvo eventuali ritardi nella segnalazione, che effettivamente il picco è stato raggiunto. Dobbiamo però considerare che l’epidemia disegna una curva ‘a campana’, perciò nei fatti quando si è al picco si è solo a metà dell’opera e dunque avremo una curva che scenderà, ma con una quantità di casi comunque elevata nel prossimo futuro”. Insomma “non è finita”, avverte l’esperto, ed è “giusta la raccomandazione alla vaccinazione, seppur tardiva”.