Anche la Ue se ne è accorta grazie all’Italia: impedire ai clandestini di mettersi in viaggio

clandestini minori

La Commissione Europea lavora per “prevenire e dissuadere le persone dall’affidare la propria vita ai trafficanti. Il modo migliore per evitare violenze e morti lungo il percorso è evitare che vengano intrapresi viaggi pericolosi. Ciò comporta la cooperazione nella gestione delle frontiere e sulla condivisione dell’intelligence”. Lo dice il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Bruxelles durante una conferenza sulla lotta al traffico di esseri umani. “Ma anche  le campagne di informazione, e una nuova attenzione al cosiddetto contrabbando digitale. La maggior parte degli attraversamenti irregolari oggi sono pubblicizzati sui social media, organizzati su app di messaggistica e pagati tramite trasferimento di denaro digitale”, conclude.

Piantedosi: pericoloso csalto di qualità nel traffico dei clandestini

Nel Mediterraneo “di recente stiamo assistendo a un pericoloso salto di qualità criminale da parte dei trafficanti” di esseri umani. “Si osserva infatti un nuovo modus operandi da parte di alcuni scafisti che, dopo aver trainato i barchini dei migranti fin nei limiti delle acque italiane, hanno depredato tali imbarcazioni, sottraendo i motori, cellulari altri oggetti di valore”. Lo sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenendo a Bruxelles ad una conferenza sulla lotta contro i trafficanti di esseri umani organizzata dalla Commissione Europea. “Le nostre autorità giudiziarie hanno contestate ai responsabili di questi atti – continua Piantedosi – persino il gravissimo reato di pirateria marittima.

Rafforzata la collaborazione italiana con Tunisia e Libia

La risposta del nostro Paese è stata risoluta e immediata, grazie al dislocamento fatto di assetti navali della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, per accertare e reprimere queste deprecabili azioni e quindi poi consegnare i criminali alla giustizia. E’ una strategia che ha prodotto nei primi successi operativi: più di 100 pescherecci avvistati, oltre 25 controllati, più di 60 motori sequestrati e ben 21 scafisti arrestati”. Piantedosi sottolinea tuttavia che “il fenomeno criminale” del traffico di esseri umani “è per sua natura transnazionale e ogni iniziativa che si esaurisca entro i confini statali risulterebbe del tutto vana” e che, proprio per questa ragione, il governo italiano sta rafforzando la collaborazione con Tunisia e Libia.

Dialogo con i Paesi dai quali provengono i clandestini

L’Italia “come sistema Paese” nella lotta ai trafficanti di migranti ha “agito anche sul piano bilaterale, portando avanti un serrato dialogo con gli Stati chiave di origine e transito dei flussi, in particolare con la Tunisia, la Libia, la Costa d’Avorio, l’Egitto. In questo momento storico le nostre principali iniziative rivolte alla Tunisia, da cui provengono oltre il 60% di tutti i migranti che sono giunti sulle nostre coste, ma anche alla Libia, i cui ministri colleghi ringrazio per la collaborazione costante”. I contatti con le autorità tunisine e libiche, prosegue Piantedosi, “hanno consentito il rilancio della cooperazione nel contrasto ai trafficanti e all’immigrazione illegale, grazie anche al supporto di due specifici tavoli tecnici con il loro Paese