Anche negli istituti penali minorili calano gli italiani e aumentano gli stranieri

Furti, rapine ma anche lesioni. Sono i delitti prevalentemente contestati ai minori e ai giovani adulti ristretti, secondo quanto emerge dai dati relativi alla popolazione carceraria ristretta negli istituti penali minorili tra il 2010 e il 2022. L’analisi degli ingressi in Ipm nel lungo periodo evidenzia un decremento del 10,32% tra il 2010 (1.172) e il 2022 (1.051). Tra il 2010 e il 2022, a fronte di un aumento del 17,65% degli ingressi riferibili ai minori stranieri (da 459 a 540), si registra un calo del 28,33% di quelli afferenti a italiani (da 713 a 511). E’ quanto emerge dal report Criminalità minorile in Italia 2010-2022 realizzato dal Servizio Analisi Criminale, che fa capo alla Direzione centrale della Polizia criminale, articolazione interforze del Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Tra gli accessi in carcere l’80 per cento sono maschi
La maggior parte degli accessi in istituto rilevati tra il 2010 e il 2022 riguarda individui di genere maschile, con una percentuale superiore all’80% per ciascun anno. Tra il 2010 e il 2022, i delitti contestati ai giovani in ingresso in Ipm registrano un incremento del 21,65%. Le contestazioni per rapina fanno registrare una crescita del 50,40% tra il 2010 ed il 2022 (498 nel 2010, 749 nel 2022). Le contestazioni per furto aumentano del 19,12% tra il 2010 e il 2022.

Lesioni personali in crescita
Anche le contestazioni per le lesioni personali evidenziano un andamento in crescita nel periodo in esame (94 nel 2011, 211 nel 2022). In merito alle contestazioni per violazioni in materia di sostanze stupefacenti, il dato del 2022 è lievemente inferiore rispetto a quello del 2010 (163 nel 2010, 153 nel 2022). Con riferimento alle contestazioni per il delitto di omicidio volontario, tra il 2010 e il 2022, si registra un lieve decremento (65 nel 2010, 57 nel 2022). Anche l’andamento del numero delle contestazioni per violenza sessuale risulta in decrescita tra il 2010 (40) e il 2022 (35).