Ancora camorra a Roma, 13 arresti all’alba. Locali al centro come ‘lavatrici’

Ancora camorra nella Capitale. E locali al centro storico usati come ‘lavatrici’. Per riciclare denaro sporco, frutto di attività illecite legate alla malavita. Usura, ricettazione e proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti. Il tutto realizzato mediante una rete criminale che consentiva di intestare le attività commerciali a delle società fittizie. Guidate da prestanomi compiacenti. Per depistare le indagini, ed eludere provvedimenti di sequestro o di confisca  dei beni. Così all’alba di questa mattina sono scattati 13 arresti, per una operazione che è ancora in corso. E che deriva da un’indagine partita nel 2017, tra Roma e il napoletano. Condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo della Capitale. Sotto l’egida della competente Direzione investigativa Antimafia. I provvedimenti cautelari richiesti dal GIP riguarderebbero anche Angelo e Luigi Moccia, capi dell’omonimo clan camorristico. E proprio la scarcerazione di Angelo Moccia nel 2017 ha permesso alle Forze dell’Ordine di documentare gli interessi economici del clan a Roma. Soldi sporchi che venivano reinvestiti in immobili e in auto di lusso. I Carabinieri contestualmente stanno dando esecuzione a un sequestro preventivo di beni, anche al fine della confisca, per un valore complessivo stimato attorno ai quattro milioni di euro. Ricostruito e individuato nel corso delle indagini.

https://www.romatoday.it/cronaca/camorra-roma-clan-moccia.html

Il Prefetto Gerarda Pantalone, camorra in centro dagli anni 80

E la denuncia di un forte radicamento camorristico nel centro di Roma era già arrivata qualche mese fa dal Prefetto di Roma Gerarda Pantalone. Che in una audizione in Commissione Antimafia aveva fornito un’immagine chiara della situazione. Ripresa allora tra gli altri dal quotidiano RomaToday.

”Le indagini della magistratura hanno dimostrato come Roma non sia immune dal radicamento di cosche mafiose“, aveva dichiarato il Prefetto. Sotto,i e andò che “sul territorio urbano insistono più organizzazioni di stampo mafioso“. Organizzazioni che “hanno tratti differenti rispetto a quelli di altre regioni come la Sicilia, la Calabria“.

A Roma la presenza mafiosa è diversificata e ci sono diverse entità criminali accumunate da interessi, che si riconoscono e rispettano reciprocamente“. C’è stata, ha sottolineato poi il Preferto,, da parte delle organizzazioni mafiose e criminali una “spartizione del territorio romano, distribuendosi nei diversi Municipi. Anche  se a volte c’è una compresenza nello stesso Municipio: a Roma c’è spazio per tutti“.

Ad esempio, Pantalone ha ricordato la presenza della “‘ndrangheta a Centocelle, a Primavalle, Aurelio, Cassia e Prima Porta, nei comuni di Anzio e Nettuno e nell’area dei Castelli“. La “camorra è presente fin dagli anni ’80, anche in aree di prestigio come il Centro della Capitale. Il clan dei Casalesi è attivo in zona Ostiense” e ancora il clan Moccia a Torre Angela e Tor Bella Monaca. Riguardo poi ai Casamonica Pantalone ha ricordato che sono attivi specie nella zona “Tuscolana e nel quadrante Sud”.

Mafia e criminalità organizzata nella Città Eterna, che ha visto arrivare negli uffici della Prefettura di Roma nel biennio 2018-2019 “oltre 90mila richieste di cui 65mila su comunicazioni antimafia, più di 24mila informazioni, 1.300 le ‘white’ list. Sono numeri enormi e l’ufficio è impegnato per verifiche scrupolose“, aveva spiegato ancora in audizione il Prefetto Pantalone.

https://www.romatoday.it/cronaca/mafia-roma-prefetto-pantalone-.html