Ancora numeri da incubo: altri 524 morti. Che succederà con la riapertura delle scuole?

covid ambulanze ospedale (2)

Ancora numeri da incubo. Sono 13.571 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 20 gennaio, resi noti secondi i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 524 morti che portano il totale a 83.681 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19. Diminuiscono i ricoveri nelle terapie intensive dove attualmente ci sono 2.461 persone (-26 da ieri). I guariti in totale sono 1.806.932 (+25.015), gli attualmente positivi 523.553 (-11.971 da ieri). Sono 1.281 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 61 morti. I tamponi sono stati più di 12mila, mentre i guariti sono stati 3.267.

Ai numeri dei contagi si aggiunge l’emergenza scuola

E si aggrava l’emergenza scuola, che Conte e Azzolina hanno voluto riaprire a tutti i costi mentre i contagi salivano. “I trasporti lasciano ancora a desiderare perché non si trovano nemmeno i biglietti per prendere i l’autobus. Noi chiediamo alle aziende dei trasporti di essere più efficienti e professionali perché se ci sono stati dei disservizi con il 50% degli studenti non sappiamo cosa accadrà con il 100%”. Cosi’ Mario Rusconi, Presidente Regionale Lazio dell’Associazione nazionale Presidi.

Trasporti molto carenti

“Il prefetto – aggiunge – ci ha garantito che sarebbero state prese delle misure sia alle fermate dei bus e della metro per evitare gli assembramenti con dei controllori sia con la presenza in città delle forze dell’ordine a cominciare dalla polizia municipale. I risultati sono a macchia di leopardo, non è che io veda moltissimi vigili per strada a Roma. Auspichiamo nei prossimi giorni di trovare più persone che impediscano gli assembramenti fuori da scuola, questo non può essere compito del preside che esce con la scopa”…

Il mistero della maturità

C’è incertezza anche per la maturità. “Io temo che si ricorrerà alla maturità come lo scorso anno perché non ci sono indicazioni che facciano ben sperare, Il virus continua a diffondersi anche per alcune insensatezze prese a livello centrale come ad esempio il cashback, non so come procederà. I ragazzi giustamente vogliono sapere e il ministero ci sta lavorando, ma non può dire a gennaio come si farà la maturità . La mia previsione è che ci possano essere più probabilità di fare una maturità come quella dello scorso anno piuttosto che la maturità di tipo classico”. Lo ha affermato Mario Rusconi, Presidente regionale Lazio dell’Associazione nazionale Presidi.