L’Anpi rimpiange il terrore sparso ad Acca Larentia

Anpi Acca Larentia

“Pretesto”, per quegli sciagurati dell’Anpi il ricordo dei martiri di Acca Larentia è un “pretesto”. Non si offenderà nessuno se scrivo di vergogna a tutto tondo da parte di un’associazione che sempre più si caratterizza come un partito politico di estrema sinistra.

E questa vergogna è messa nero su bianco in un delirante comunicato per impedire – invano – il ricordo di tre ragazzi, 44 anni dopo, assassinati barbaramente davanti alla loro sezione del Msi (“nostra”, potrei scrivere, perché lì militai anche io nella mia gioventù).

Vergogna Anpi per Acca Larentia

“Pretesto per manifestazioni neofasciste”, scrive l’Anpi oltraggiando quei Caduti del terrorismo rosso. Non un parola sull’eccidio di allora.

Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni, per loro non meritano un presente. Che pena, come crescono male questi neopartigiani da strapazzo.

Il raduno che come ogni anno commemora le vittime della strage di Acca Larentia spacciato come un atto “di sedizione anticostituzionale, mettono a repentaglio la sicurezza della cittadinanza, sia dal punto di vista dell’ordine pubblico che da quello sanitario”.

Ah già, il Covid contro la preghiera per chi viveva l’età magica dei vent’anni e non potè vedere il futuro. Sono sconsiderati per davvero.

Dovrebbe andarci pure Gualtieri

Dentro di me speravo ben altro. Roma oggi ha un sindaco che viene dal partito comunista. Semmai mi sarei aspettato da lui, da Roberto Gualtieri, l’annuncio di un gesto di pacificazione, una visita davanti a quella sezione dove furono trucidati quei ragazzi rimasti senza giustizia.

Invece no, si preferisce rinfocolare l’odio.

Noi invece auspichiamo che ci siano come al solito tante brave persone che non dimenticano il sacrificio di Franco, Francesco e Stefano. Siamo tutte accompagnate dalla preghiera di chi non potrà esserci per un qualunque altro motivo, comprese ragioni di lavoro.

Ma nessuno si deve permettere anacronistici altolà al raccoglimento di fronte al sangue di una comunità che in quegli anni fu decimata nel nome dell’antifascismo militante. L’Anpi – con questo atteggiamento fuori luogo – sembra rimpiangere gli anni di piombo. Davvero devono vergognarsi.