Anzio, il sindaco fa come Trump. Soldi sul conto ai bisognosi e il M5S si infuria

Il sindaco di Anzio Candido De Angelis eletto in quota Lega e alla guida di una coalizione di centrodestra si deve essere sentito un po’ come Donald Trump. Perché la sua mossa di mettere direttamente i soldi sui conti correnti delle famiglie più bisognose ricorda molto da vicino quanto ha fatto pochi mesi fa il Presidente degli Stati Uniti. Dove per avere gli incentivi stanziati dal governo in seguito all’epidemia di coronavirus era sufficiente fare una sola richiesta online. Con allegata l’ultima dichiarazione dei redditi. Se i requisiti erano rispettati, i dollari apparivano sul conto degli aventi diritto in una settimana. Proprio come da noi, non c’è che dire. Dove ancora in molti casi non si riesce a liquidare la cassa integrazione di marzo. A livello regionale invece, nel Lazio sono stati 19 milioni gli euro messi a disposizione per i meno abbienti. Con contributi diretti e governativi. Divisi poi tra tutti i comuni a seconda della popolazione residente. Ma guai a parlare direttamente di denaro.

Viene in mente una celebre battuta del film Febbre da Cavallo con un grande Gigi Proietti. Tu qui i soldi non li vedi da nessuno, e tanto meno da me. Gli aiuti infatti si sarebbero dovuti concretizzare in pacchi alimentari. E in buoni pasto. Da distribuire poi tramite i servizi sociali o il volontariato. Un sistema farraginoso che spesso non ha funzionato. E allora ad Anzio hanno pensato di cambiare le regole. Ma a qualcuno ovviamente non è andato bene.

Anzio, subito i soldi in conto corrente per le famiglie bisognose. Ma i grillini protestano in Regione

Il comune di Anzio ha voluto interpretare la delibera di giunta regionale che stanziava i contributi per le famiglie meno abbienti. Colpite nel portafoglio dall’emergenza coronavirus. E anziché distribuire buoni pasto e pacchi alimentari avrebbe scelto di versare direttamente i soldi nei conti correnti delle famiglie. 5 euro al giorno aumentabili a 7 per un massimo di 400 euro al mese. Per non più di otto settimane. Esattamente come da disposizione regionale. Oltre a 100 euro al mese per le medicine. Solo che in questo caso gli acquisti li dovrebbero fare direttamente le famiglie. Conservando gli scontrini, da portare successivamente agli uffici comunali. Per dimostrare che con quei soldi si sono comperati solamente generi alimentari di prima necessità. Come vuole la legge. Un sistema più snello certo. Forse più carente dal punto di vista dei controlli. Ma il punto è che per il Movimento Cinque Stelle la delibera di giunta la possibilità di erogare direttamente denaro non la prevedeva. E la consigliera regionale Valentina Corrado ha presentato una interrogazione a Zingaretti. Per saperne di più.

Sui contributi erogati dal comune di Anzio i Cinque Stelle presentano una interrogazione a Zingaetti 

Vogliamo sapere se ci sia qualche atto della Regione che abbia consentito al comune di Anzio di erogare i contributi regionali sui conti correnti delle famiglie bisognose. Direttamente e per l’intero importo. In violazione di quanto disposto dalla delibera di giunta che contemplava le modalità in cui era possibile distribuire gli aiuti. E se questo modo di fare è stato esteso a qualche altro comune del Lazio. Questo il succo della interrogazione urgente presentata dalla consigliera regionale grillina Valentina Corrado. Direttamente al presidente Zingaretti, che ora dovrà rispondere. Resta però il nodo irrisolto delle lentezze burocratiche che spingono sindaci e amministratori a trovare altre soluzioni. Altrimenti si rischia di fare come a Rima. Dove ancora centinaia di pacchi viveri giacciono negli scantinati dei municipi. Il rispetto delle leggi è sacrosanto, ma se qualcuno cerca di far arrivare gli aiuti prima che sia troppo tardi ci sembra francamente difficile da criticare.

http://atticrl.regione.lazio.it/allegati/interrogazioniImmediate/TESTI_INTERROGAZIONI/396.pdf