Anzio, nasce piazza Buenos Aires, 7300 metri quadri sul mare: ecco dove sorgerà

Anzio si prepara ad accogliere una nuova piazza affacciata sul mare, un luogo che non sarà solo parcheggio e belvedere, ma anche simbolo di memoria storica e identità cittadina. La Giunta comunale ha deliberato all’unanimità la nascita di Piazzale Buenos Aires, un’area di 7.300 metri quadri situata lungo la via Ardeatina, proprio di fronte alla caserma “Santa Barbara”.
Un gesto che unisce la praticità di uno spazio urbano rinnovato alla potenza evocativa di un toponimo che racconta un legame antico e poco noto: quello tra Anzio e l’Argentina.

Anzio, il luogo: un balcone sul Tirreno
Il nuovo piazzale sorge in una posizione privilegiata. Non solo sarà un’area di parcheggio ordinata e funzionale, ma offrirà ai cittadini e ai turisti un affaccio panoramico unico. Un vero balcone urbano sul Tirreno, pensato per rendere più fruibile la viabilità e valorizzare una zona finora sottoutilizzata.
La decisione della Giunta nasce anche da motivi concreti: l’area non è collegata a civici abitativi, quindi non comporterà alcun disagio amministrativo per i residenti né aggiornamenti anagrafici. Una scelta semplice ma dal grande impatto urbanistico e simbolico.
La storia dimenticata del cavo sottomarino Anzio-Americhe
Il nome non è casuale. Nel 1925, esattamente un secolo fa, da Anzio partiva un’impresa pionieristica: il collegamento telegrafico sottomarino con Buenos Aires e New York, realizzato grazie alla Italcable e finanziato anche dagli emigrati italiani in Argentina.
Il cavo fu posato dalla nave posacavi “Città di Milano” e rappresentò un evento di portata mondiale. Per la prima volta, le coste laziali diventavano crocevia delle comunicazioni intercontinentali. Una pagina di storia quasi dimenticata che oggi torna alla luce con l’intitolazione del nuovo piazzale.
Una scelta unanime della Giunta
Il sindaco Aurelio Lo Fazio e la sua Giunta hanno approvato la delibera senza esitazioni. Un atto definito “congruo e opportuno” dal punto di vista toponomastico e che, soprattutto, riconnette la città al suo passato internazionale.
“Non si tratta soltanto di dare un nome a un’area – sottolineano fonti comunali – ma di restituire memoria a un capitolo significativo della storia di Anzio. Piazzale Buenos Aires sarà un luogo che ricorda l’orgoglio e l’ingegno di un’epoca in cui la città era al centro del progresso tecnologico”.
Memoria e identità urbana
Il provvedimento verrà ora trasmesso alla Prefettura di Roma per i pareri di competenza e successivamente inserito nello stradario ufficiale del Comune e nel sistema nazionale dei numeri civici e delle strade urbane. Un passaggio formale che renderà ufficiale la nuova denominazione.
Ma al di là della burocrazia, ciò che emerge è la volontà di dare alla città un segno tangibile di identità. Non una semplice targa, ma un luogo fisico in cui storia e quotidianità si intrecciano: i cittadini parcheggeranno l’auto o si affacceranno sul mare in uno spazio che porta inciso un pezzo di memoria collettiva.
Il futuro di un simbolo
L’intitolazione a Buenos Aires, infatti, non guarda solo al passato. Potrebbe diventare anche occasione per rafforzare i rapporti culturali e istituzionali con l’Argentina, terra che accolse migliaia di emigrati italiani, molti dei quali partiti proprio dalle coste laziali.
Un’idea che la Giunta sembra voler coltivare: trasformare Piazzale Buenos Aires in uno spazio che non sia solo funzionale, ma anche celebrativo. Un luogo per eventi, commemorazioni, iniziative culturali legate alla memoria dell’emigrazione e alle relazioni internazionali di Anzio.
Una nuova piazza che racconta la storia di Anzio
Con i suoi 7.300 metri quadri di estensione, il nuovo piazzale diventerà presto una delle aree pubbliche più ampie e suggestive della città. Lì dove un tempo partiva un filo invisibile che collegava Anzio al mondo, oggi nascerà un luogo di incontro e di vita cittadina.
Un gesto urbanistico e simbolico che restituisce ad Anzio la consapevolezza della sua vocazione internazionale. Piazzale Buenos Aires non sarà soltanto una nuova area urbana: sarà un racconto inciso nella toponomastica, un promemoria vivo di ciò che questa città ha rappresentato e può ancora rappresentare.
