Anzio, residente trascina il Comune in Tribunale: “Smontate la nuova antenna per telefonini davanti casa mia”
Ad Anzio si accende uno scontro che intreccia tutela della salute, pianificazione urbana e gestione dei servizi di telefonia mobile. Un gruppo di residenti ha infatti impugnato dinanzi al Tar del Lazio l’autorizzazione che ha consentito l’installazione di una nuova antenna per la rete cellulare in una strada cittadina (l’indirizzo è stato omesso negli atti ufficiali). Il ricorso, presentato dal cittadino L.F., chiede non solo la sospensione urgente degli atti, ma addirittura la rimozione dell’impianto e il ripristino dello stato dei luoghi.
La vicenda rientra in una più ampia discussione che interessa numerosi Comuni italiani alle prese con l’adeguamento delle reti per la telefonia mobile di ultima generazione, il cosiddetto 5G. Tuttavia, a pesare sulla vicenda sono le preoccupazioni dei residenti, che temono possibili effetti sulla salute e lamentano la mancanza di informazione e coinvolgimento.
Il Comune di Anzio decide di presentarsi in Tribunale
La Giunta comunale di Anzio, con deliberazione n. 184 del 6 novembre 2025, ha stabilito di difendere l’operato dell’Ente e di opporsi al ricorso. La determinazione dirigenziale n. 253 del 7 novembre 2025, emanata dal Servizio Contenzioso Legale e Assicurazioni, dà esecuzione alla decisione politica e affida la difesa legale all’avvocato Amedeo Pisanti, professionista del Foro di Napoli, che ha presentato una proposta economica pari a 7.854,45 euro.
Secondo gli atti del Comune di Anzio, la scelta di opporsi è motivata da valutazioni tecniche fornite dal Servizio di Pianificazione Urbanistica. Gli uffici ritengono che l’autorizzazione concessa sia stata rilasciata secondo tutte le norme vigenti, in particolare il Codice delle Comunicazioni Elettroniche e le valutazioni dell’ARPA Lazio in materia di impatto elettromagnetico.
Le richieste dei residenti di Anzio
Il ricorso del cittadino punta a ottenere un provvedimento cautelare urgente: l’obiettivo è fermare immediatamente la piena operatività dell’antenna, ritenuta troppo vicina ad abitazioni private. In particolare, il ricorrente contesta la legittimità delle autorizzazioni urbanistiche e ambientali, sostenendo che non sarebbero stati adeguatamente considerati gli effetti sul contesto abitativo, sul paesaggio e sull’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Oltre alla sospensione, si chiede la condanna del Comune di Anzio all’adozione di tutte le misure necessarie per rimuovere l’impianto. Una richiesta drastica, che se accolta, potrebbe creare un precedente importante in materia di installazione di infrastrutture di telecomunicazione in aree urbane.
Salute pubblica e diritto alla connessione
La questione dell’antenna di Anzio mette a confronto due esigenze di interesse collettivo: da un lato, la tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini. Dall’altro, la necessità di garantire connessioni mobili stabili e moderne in un’epoca in cui servizi pubblici, attività economiche e comunicazione quotidiana si basano su reti veloci e capillari.
Il quadro normativo italiano prevede controlli stringenti sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, affidati in particolare all’ARPA. Tuttavia, la diffidenza resta alta, e nei casi come questo la trasparenza dell’azione amministrativa e la partecipazione dei residenti ai processi decisionali diventano elementi cruciali.
Antenna di Anzio, ora la parola passa al Tar del Lazio
Il giudizio sulla nuova antenna Iliad di Anzio ora è nelle mani del Tribunale Amministrativo Regionale. La decisione sulle misure cautelari è attesa nelle prossime settimane. Il TAR dovrà valutare se prevalgano le ragioni di urgenza rappresentate dai residenti o se l’impianto possa continuare a operare in attesa della sentenza definitiva.
Qualunque sarà l’esito, il caso di Anzio si inserisce in un dibattito nazionale: come conciliare innovazione tecnologica, salute pubblica e pianificazione urbana? Una domanda destinata a ripresentarsi ogni volta che una nuova antenna spunta all’orizzonte della città.