Anzio, stop agli stabilimenti ‘furbetti’, il Comune impone la tutela delle sue 60 spiagge libere: l’elenco

Anzio, l'area di Tor Caldara con le nuove regole

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4 giugno 2025. È la data in cui la Giunta comunale di Anzio, guidata dal sindaco Aurelio Lo Fazio, ha approvato un atto che segna un cambio di passo radicale nella gestione delle spiagge cittadine. Con la delibera n. 79, adottata all’unanimità dalla Giunta, il Comune ha imposto un principio chiaro: la tutela delle spiagge libere ha pari dignità rispetto agli interessi degli stabilimenti privati in concessione.

Un provvedimento che non è solo un gesto simbolico, ma un atto concreto e operativo, destinato a rimettere ordine nei 13 chilometri di costa comunale. Troppo spesso, anche nel recente passato, aree date in concessione al privato hanno visto alcuni privati allargarsi a dismisura fino a ‘inglobare‘ le vicine spiagge libere. D’ora in avanti, una mappa dettagliata, metro per metro, sarà alla base della nuova gestione dell’arenile.

Anzio, l’era della trasparenza e – si spera- del controllo

La novità più rilevante introdotta dall’atto di indirizzo è la richiesta di una suddivisione capillare e trasparente dell’intera fascia costiera. Il Comune impone quindi ai propri Uffici Tecnici una ricognizione puntuale degli spazi in concessione e di quelli destinati a spiaggia libera. L’obiettivo è chiaro: impedire che gli “stabilimenti furbetti” possano ancora approfittare di zone grigie per allargare i propri confini a scapito dei cittadini.

In buona sostanza, non sarà più possibile per i gestori occupare aree extra rispetto a quelle autorizzate. La nuova suddivisione sarà visibile a tutti, si spera, con cartelli obbligatori che segnaleranno in modo netto la fine dell’area concessa. Una misura semplice, ma che colpisce al cuore una prassi tollerata forse per troppo tempo. E che l’anno scorso era stata segnalata alla Polizia di Stato, tramite denuncia, anche dal nostro giornale.

Anzio, spiagge pubbliche garantite: stop a abusi e abusetti

Il principio stabilito dalla Giunta è inequivocabile. Questo significa garantire ai cittadini e ai turisti 60 tratti di litorale pubblico distribuiti lungo l’intero arenile comunale. Una svolta, la mappa pubblica, che rende Anzio una delle prime località balneari del Lazio ad adottare un criterio di equa distribuzione degli spazi costieri.

Si tratta di un atto non solo urbanistico, ma politico e sociale: riaffermare il diritto di accesso al mare come bene comune. Una decisione che intende ridare dignità e fruibilità alle spiagge libere, spesso ridotte a stretti corridoi tra stabilimenti sempre più estesi.

Via le zone grigie

Oltre alla mappatura, si spera venga avviato un sistema di controlli capillari per verificare che gli stabilimenti rispettino i limiti imposti dalle concessioni. E che nessuna tolleranza sarà concessa a chi sconfina nelle aree libere.

Il provvedimento segna anche un’importante inversione di rotta nella gestione del demanio marittimo, che troppo spesso è stato lasciato alla discrezione delle singole gestioni. Con questa delibera, Anzio si prepara a garantire una stagione estiva più equa, accessibile e sotto controllo.

Anzio, un modello per altri Comuni

La scelta di Anzio potrebbe fare scuola. In un contesto nazionale in cui le concessioni balneari sono al centro di numerose controversie e richiami europei, l’approccio adottato dalla Giunta rappresenta un modello replicabile. Meno burocrazia, più trasparenza, più diritti per i cittadini.

L’elenco dettagliato delle 60 spiagge libere, corredato da mappe e coordinate, è un documento utile non solo per gli addetti ai lavori, ma per ogni cittadino che voglia sapere dove finisce il diritto privato e dove inizia quello pubblico.

Anzio, un estratto della mappa appena varata dalla Giunta comunale
Anzio, estratto di un tratto dei 13 km di spiaggia