Appalti pilotati alla Asl Roma 6, Cavaliere revoca il potere di firma a due dirigenti indagate

Ospedale dei Castelli

Il nuovo Direttore Generale della ASL Roma 6, Arturo Cavaliere, ha deciso di revocare il potere di firma per gli ordinativi di incasso e pagamento a due donne, due dirigenti della stessa Asl. Una decisione che, a prima vista, potrebbe sembrare un semplice riassetto interno, ma che in realtà suona come un segnale forte e chiaro: Cavaliere vuole prendere il controllo diretto della gestione economica della ASL, soprattutto dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto l’azienda sanitaria. Entrambe, infatti, sono indagate e oggetto di rinvio a giudizio, e quindi travolte dallo scandalo che vede la Asl Roma 6 al centro di indagini per appalti pilotati e concorsi truccati.

L’inchiesta che ha scosso la ASL Roma 6

Dietro questa mossa sembra infatti esserci un intento preciso: allontanare chi è finito al centro dell’inchiesta della Procura di Velletri, che ha portato alla perquisizione degli uffici e al sequestro di documenti, computer e cellulari. Undici indagati, tra dirigenti e funzionari della ASL Roma 6, con accuse che spaziano dalla turbativa d’asta alla rivelazione del segreto d’ufficio. Tra i nomi più discussi, oltre alle due dirigenti, c’è anche quello di un noto politico con un passato nella Lega e in Forza Italia, attualmente consigliere comunale ad Albano nelle file di Fratelli d’Italia.

Di fronte a questo scenario, Cavaliere ha deciso di non aspettare gli esiti della magistratura e ha tolto i poteri di firma proprio laddove ci sono i soldi.

Un segnale forte dal nuovo Direttore Generale

La decisione di Cavaliere rappresenta un chiaro segnale di cambiamento e rigore amministrativo. Assumendo personalmente il ruolo di secondo firmatario, affiancato dal Dott. Federico Pirazzoli, Direttore facente funzione dell’UOC Gestione Economico Finanziaria, come primo firmatario, il DG intende garantire un controllo diretto sulle operazioni finanziarie dell’ente.

L’inchiesta: appalti pilotati e concorsi truccati

L’inchiesta, condotta dalla Procura di Roma, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati, il 28 gennaio, di 11 tra dirigenti e funzionari della ASL Roma 6. Le accuse spaziano dalla turbativa d’asta alla rivelazione di segreti d’ufficio, delineando un quadro di presunte manipolazioni che, per oltre un anno, avrebbero influenzato bandi pubblici e procedure di assunzione. Le indagini hanno portato la Guardia di Finanza a effettuare perquisizioni su larga scala, sequestrando documenti, computer e dispositivi mobili, nel tentativo di far luce su un sistema che avrebbe compromesso la regolarità e la trasparenza delle procedure amministrative all’interno della ASL.

Con questa iniziativa, Arturo Cavaliere dimostra la volontà di dare un segnale forte, voler voltare pagina e ristabilire la fiducia nelle istituzioni sanitarie locali. La rimozione dei poteri di firma alle dirigenti coinvolte nell’inchiesta rappresenta un passo concreto verso una gestione più trasparente e responsabile, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e chiarisca le responsabilità individuali.