Appalti pilotati e concorsi truccati alla Asl Roma 6, niente arresto per Orciuoli: il Gip lo sospende per 6 mesi
Niente arresto per l’ormai ex consigliere comunale di Albano Laziale di Fratelli d’Italia e dirigente Affari Generali dell’ASL Roma 6 Matteo Orciuoli. Il Gip di Velletri, Emanuele Picca, ha detto no alla richiesta di arresto avanzata dal Pm in merito alla delicata inchiesta che avrebbe svelato un sistema di favori e corsie preferenziali dentro l’Asl Roma 6.
Al termine dell’interrogatorio, però, il giudice ha deciso di applicare una misura interdittiva: Orciuoli resterà sospeso per sei mesi dal suo incarico. Una decisione che, se da un lato smorza le richieste della Procura, dall’altro conferma la consistenza di un quadro indiziario che, secondo gli inquirenti, racconta di appalti truccati e concorsi pilotatiall’interno della sanità pubblica.
Le ombre sull’Asl Roma 6: l’indagine della Guardia di Finanza
Tutto parte da una denuncia interna presentata a gennaio da un collaboratore dell’ufficio Abs (Acquisizione beni e servizi) dell’Asl. Nella segnalazione si raccontava di un meccanismo consolidato, dove appalti e assunzioni sarebbero stati gestiti per favorire determinate imprese e candidati, anche a discapito di chi offriva proposte più vantaggiose o punteggi più alti. La Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Brando, ha avviato un’indagine che ha coinvolto 11 persone, di cui 5 funzionari della Asl, ipotizzando reati di turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio. In particolare, i militari hanno messo sotto la lente due concorsi pubblici banditi tra il 2023 e il 2024: uno per tre posti da biologo, l’altro per cinque assistenti amministrativi.
Secondo l’accusa, le domande dei test concorsuali sarebbero state anticipate ad alcuni candidati legati da vincoli di parentela o amicizia con gli indagati. Un sistema che, stando alle carte, avrebbe anche influenzato affidamenti di serviziper un valore complessivo di circa un milione di euro.
La decisione del Gip
Il giudice per le indagini preliminari ha deciso di accogliere solo in parte le richieste della Procura, negando i domiciliari ma disponendo la sospensione temporanea per Orciuoli. Una misura che, secondo gli inquirenti, serve a tutelare la trasparenza dell’ente in attesa che il quadro venga chiarito nel dettaglio. Diversa invece la sorte per gli altri dirigenti coinvolti. Il Gip ha rigettato integralmente la richiesta di sospensione nei confronti degli altri due dirigenti coinvolti.
Restano comunque aperti i filoni d’indagine che toccano appalti sospetti, rapporti privilegiati con alcune aziende e la gestione di gare pubbliche che, secondo la denuncia originaria, venivano “indirizzate” per garantire esiti prestabiliti.
I sospetti e il proseguimento delle indagini
Il caso dell’Asl Roma 6 si inserisce in un filone più ampio di inchieste sulla gestione degli appalti pubblici nel Lazio. Quella che doveva essere una macchina amministrativa trasparente, secondo gli inquirenti, si sarebbe trasformata in un terreno di scambi e favori, dove chi conosceva le persone giuste riusciva ad accedere a posti di lavoro e contratti milionari.
Un’indagine che, al di là delle responsabilità ancora da accertare, mette nuovamente al centro il tema della corruzione nella sanità pubblica e dell’urgenza di meccanismi di controllo più rigidi. Nel frattempo, la Procura di Velletri continua a scandagliare documenti e email, mentre la Guardia di Finanza non esclude nuove iscrizioni nel registro degli indagati.