Appello della Meloni: “In queste feste ordiniamo pasti da asporto”

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Giorgia Meloni scende in campo in difesa dei nostri ristoratori e lancia un appello. “Conte si è accanito sui nostri ristoratori: prima ha imposto regole assurde, poi ha deciso la chiusura serale e infine ha decretato le ultime pesanti restrizioni per le festività natalizie. Aiutiamo i nostri ristoratori: se hai la possibilità, in questi giorni festivi fai un’ordinazione, almeno una volta, con l’asporto o a domicilio. In questo modo possiamo aiutare decine di migliaia di piccole e medie imprese e salvare tantissimi posti di lavoro”.

Filiera Italia: ristoratori allo stremo

Appello corroborato da dati anche da Filiera Italia. “Con il ripristino della zona gialla si torni a consentire l’apertura per cena a meno che non si voglia condannare a morte la ristorazione e con essa una parte importante della filiera agroalimentare italiana”. Ad affermarlo in una nota è Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, commentando l’incertezza che a partire dallo scadere di questo dpcm avvolge il tema della riapertura dei ristoranti nelle zone che dovrebbero tornare ad essere gialle. “I ristoratori – sottolinea – hanno dimostrato senso di responsabilità e impegno, adeguandosi e rispettando via via tutte le norme di sicurezza imposte. Rinunciando anche alle festività natalizie che da sempre rappresentano una parte rilevante del loro fatturato. Ora però i sacrifici non possono più continuare”.

Se non si riapre sarà il colpo di grazia

“Dopo la serrata natalizia ricominciare con le riaperture limitate a pranzo per le regioni gialle rappresenterebbe il colpo di grazia”. “Si facciano tutti i controlli necessari per verificare il rigido rispetto degli standard previsti dal Cts per i ristoranti, si faccia chiudere se qualche furbo non è a norma, ma attenzione a emettere condanne che non farebbero altro che rendere impossibile il prosieguo dell’attività per tutti. Non c’è ristoro che tenga”, aggiunge.

I ristoratori sono solo un ingranaggio della filiera alimentare

“Senza contare gli effetti devastanti che si sono abbattuti sul settore agroalimentare – prosegue Scordamaglia -. Intere filiere in ginocchio, vini, salumi, formaggi e ittico che toccano quasi il -40%. E le perdite di oltre 30 miliardi di euro con la svendita di prodotti di eccellenza che non hanno più a disposizione il canale di valorizzazione della ristorazione”. Il Governo, conclude, “ha dimostrato di comprendere a pieno la centralità e l’importanza socio-economica della filiera agroalimentare italiana ma ormai l’unica soluzione per rilanciarla è riaprire il canale della ristorazione anche a cena nel rispetto delle regole previste”.